Da Livorno al mondo della musica Blue Phelix racconta il suo primo album «È la mia vita sul filo»
Il giovane cantautore lanciato da X-Factor al secolo Francesco Franco e l’uscita dell’Ep "Dimmi a che ora finisce l’amore”
Livorno E' uscito su tutte le piattaforme più quotate del panorama musicale italiano, ” Dimmi a che ora finisce l’amore” il primo EP di Blue Phelix, al secolo Francesco Franco, 25 anni, livornese, diventato celebre grazie alla bella partecipazione al programma televisivo XFactor nel 2020. Un lavoro, distribuito da Artist First, composto da cinque brani, che vedono l’artista confrontarsi con le insicurezze e la dipendenza affettiva.
Ogni canzone rappresenta una tappa del suo percorso personale, un mezzo per affrontare e superare le difficoltà che lo hanno accompagnato negli anni. Un modo per raccontare. Per condividere.
«Con questi cinque pezzi – spiega – ho deciso di raccontare una storia. Sono fortemente legati tra loro da un filo conduttore che è la mia esperienza di vita, in acque, diciamo, pericolose». L’idea della raccolta, nasce negli ultimi mesi. «Volevo dare un senso al tutto. Avere brani, senza racchiuderli in una scatola, mi faceva sentire come se fossero spersi. Ho deciso quindi raggrupparli, alcuni tra quelli che ho scritto, per dar loro un’aurea di completezza». L’EP si apre con “Sogni di carta”, un pezzo con cui Blue Phelix cattura l’essenza del dolore e della nostalgia legati a una relazione terminata; continua con due brani che affrontano tematiche complesse: la difficoltà dei giovani di trovare relazioni autentiche “Bandiera Bianca” e il dolore per la perdita del proprio equilibrio emotivo a causa di bugie e tradimenti “I Nostri Fiori”.
In “Lucifero” al centro c’è una relazione complicata dove, tra bugie e lacrime, si consuma un amore distruttivo.
Nell’ultima canzone, “Rosso di seta”, l’artista racconta la sua personale esperienza dell’essere costantemente giudicato per l’aspetto fisico e per il modo di presentarsi; e sottolinea l’importanza di guardare oltre le apparenze e combattere le regole imposte dalla società. «La scintilla – prosegue l’artista 25enne – scocca da una storia che ho vissuto qualche tempo fa, e in questo lavoro ne ho processati alcuni aspetti. Un viaggio dentro me stesso e dentro le mie difficoltà, nelle relazioni in generale. Parlo di me, di come mi sento, e di come mi ha fatto sentire l’altra persona. Sincerità, verità e un tocco di leggerezza».
L’EP prende vita in periodi differenti. È una sorta di percorso scritto a tappe.
«Ho collaborato con Andrea Pachetti, un importante Producer di Livorno che lavora anche con gli Zen Circus; poi con Heysimo, e Gianmarco Grande. Tutte le canzoni venute fuori da settembre a giugno».
All’interno c’è anche un videoclip. «Uscirà il 17 luglio, su Vevo, del pezzo “I nostri fiori”. Oggi il videoclip non ha più l’importanza di qualche anno fa; di solito ne faccio a meno, perché, tra le altre cose, ha costi importanti. Ma stavolta era significativo avere qualcosa di visivo da proporre». Francesco, originario di Bari, dopo lunghi periodi trascorsi tra Londra e Milano, sembra aver riallacciato la connessione con la città in cui vive da sempre, Livorno.
Francesco Franco fa anche una riflessione du Livorno, la sua città. «Con Livorno – va avanti – il rapporto è migliorato. Da piccolo non l’apprezzavo, mi sembrava un posto chiuso, dove non potevo esprimermi nel modo in cui volevo».
Adesso la sua visione è cambiata. Si è modificata col tempo. «Adesso – chiude – che ho 25 anni, con tante esperienze vissute fuori, la sto rivalutando. Vivere in un posto tranquillo fa bene; vivere nel caos di Milano per esempio, ti fa perdere la testa, mentre Livorno ti contiene e ti rilassa. Ci vivo volentieri». l
