Il Tirreno

Livorno

I negozi del cuore

A Livorno, Daniela Dazzi lady “Pollice Verde”: «Noi architetti dei fiori siamo qui da 34 anni»

di Franco Marianelli
A Livorno, Daniela Dazzi lady “Pollice Verde”: «Noi architetti dei fiori siamo qui da 34 anni»

L'attività è in corso Mazzini: «Qualità e fantasia: da noi ancora le atmosfere familiari di una volta»

28 maggio 2024
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LIVORNO «Il nostro segreto ? A costo di sembrare immodesti, noi siamo ancora qua per qualità e fantasia. Se vuoi fiori curati che ti permettano di far “bella figura” per un regalo o semplicemente per ravvivare una casa eccoci». È determinata Daniela Dazzi, titolare del negozio di fiori “Il Pollice Verde” di corso Mazzini, nello spiegare il perché di una “sopravvivenza”. E lo fa grazie all’iniziativa “I negozi del cuore” di Confcommercio amplificata dal Tirreno per dare linfa alle attività di quartiere.

«I negozi di vicinato purtroppo vanno ogni giorno di più scomparendo e ritengo che, purtroppo, ci si possa fare ben poco. Non possiamo fermare il progresso anche se non posso che nutrire nostalgia per i tempi nei quali il negozio non era solo commercio ma pure un punto d’incontro per scambiare due chiacchiere. E comunque da me è ancora così. Viviamo ancora l’atmosfera del “borgo”.Chi viene da me ci ritorna sempre a dimostrazione delle riflessioni che facevo prima».

“Il Pollice Verde” compie quest’anno 34 anni di vita, («E se da 34 anni siamo ancora qui – sorride la signora Daniela – un motivo ci sarà») per alcuni di questi collocato nello stesso corso ma più vicino all’omonima piazza, poi fino a oggi al civico 339.

«Certo il fiore che vendo io a tre euro lo trovi al supermercato a 2 – spiega la fioraia Daniela Dazzi – ma c’è orchidea e orchidea, rosa e rosa. La qualità può avere un prezzo maggiore».

Riesce da sola a gestire l’attività Dazzi. «Direi di sì anche se ogni tanto mio marito mi dà una mano». Parlando di fantasia ecco cosa intende l’esperta dal “Pollice verde”. «Non puoi solo stare in negozio ad aspettare che venga il cliente, né puoi limitarti a garantire la tradizionale consegna dei mazzi e delle piante a domicilio. Devi pensare in quale maniera puoi soddisfare il cliente. Quindi noi siamo diventati “architetti” del fiore, curiamo florealmente ambienti per eventi, matrimoni, feste in generale. E questo ci dà molta soddisfazione. A noi e ai clienti».

E a questo punto impossibile non chiederle qual è stata la soddisfazione maggiore. «Quella di esser stati chiamati ad allestire la coreografia floreale de “Il mistero del Moby Prince” il film documentario di Salvatore Gulisano, prodotto da Simona Ercolani e “Stand by me” per Rai Documentari Rai 2. E l’emozione, a bordo del “finto” Moby Prince è stata doppia - chiude Daniela Dazzi – sia per la scelta che era caduta su di noi (a dimostrazione “del nome” che ci siamo fatti in questi anni), sia perché salire su quella nave, che rappresentava il luogo della tragedia che costò la vita a 140 persone, fece sì che ci sembrò di essere coinvolti anche noi nella tragedia stessa. Comunque il nostro lavoro fu apprezzato».l


 

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