Il Tirreno

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Il lutto

Livorno piange Fabrizio Messerini, la leggenda del baseball

Una foto d'epoca di Fabrizio Messerini
Una foto d'epoca di Fabrizio Messerini

L'aneddoto: «Ricordo ancora quando giocasti e bene, come sempre, con la mano sinistra ustionata, piena di vesciche: un esempio per i tuoi valori fuori e dentro il campo»

26 marzo 2024
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LIVORNO. Era «un gigante del baseball livornese». Livorno piange il settantenne Fabrizio Messerini, storico giocatore labronico ed esempio per molti nella palabase. Lo sportivo della nostra città si è spento dopo una lunga malattia. Innumerevoli i messaggi apparsi sulla sua pagina Facebook. «La famiglia del Livorno Baseball ha appreso della scomparsa di uno dei giganti del baseball amaranto. Dopo una lunga malattia, Fabrizio Messerini, l’immenso #2 ritirato dallo storico presidente Alfredo Sisi – si legge in un messaggio del Livorno Baseball – durante la grande festa che si tenne allo storico Chucheba di Castiglioncello, ci ha lasciato. La dirigenza, lo staff tecnico e gli atleti si stringono a Daniela e a tutta la famiglia Messerini in questo momento di dolore».

«Ciao Fabrizio, è stato bello averti come compagno di gioco», ha scritto sulla sua pagina Facebook l’ex giocatore Stefano Sechi. «Il nostro “Tak” Fabrizio Messerini – scrive invece Moreno Disgraziati – ci ha lasciato. Spero che si possa incontrare con “Marco Mariolino” e il “Cecche”». «Un pilastro», come lo definisce Luciano Vitiello, che piange la sua scomparsa. «Un esempio in campo, un gigante come persona. Ciao Fabrizio che la terra ti sia lieve», è il messaggio di Marco Piludu. «Quante risate ci hai fatto fare. Un abbraccio a tutta la famiglia», le parole di Carlo Taradash. «Indimenticabile Fabrizio! Maestro sul monte di via dei Pensieri!», aggiunge Diego Carlesi.

Conosciutissimo non solo a Livorno, ma in tutta in Italia, ha lasciato un ricordo indelebile in tutti gli appassionati della pallabase. «Ciao mitico interbase, quanti ne abbiamo fatti fuori! Ti ricordo come “Angelica”, così ti chiamavano i grossetani», le parole di Otello Cavallini, suo compagno di squadra. «Ciao grande “Tacche”, amico mio – è il messaggio di Lorenzo Martini – Ricordo ancora quando giocasti e bene, come sempre, con la mano sinistra ustionata, piena di vesciche: un esempio per i tuoi valori fuori e dentro il campo». In tanti si sono stretti al dolore dei familiari.

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