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L’inchiesta

Livorno, scontri tra tifosi amaranto e massesi alle Sorgenti: è stato un agguato fra i condomini. Al setaccio decine di video

di Stefano Taglione
Livorno, scontri tra tifosi amaranto e massesi alle Sorgenti: è stato un agguato fra i condomini. Al setaccio decine di video

La polizia è al lavoro per identificare quanti più tifosi violenti possibile. Alcuni supporter partiti dal Picchi per fare a botte con i rivali

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LIVORNO. Un agguato studiato a tavolino. Preceduto forse da un appuntamento sui social. Non è stato complicato, per i livornesi, sfruttare il reticolo di strade attorno allo stadio Magnozzi per lanciare pietre e altro che trovavano per terra contro i massesi. Una conformazione stradale, quella del rione nord, che purtroppo ben si presta a non lasciare tracce, luoghi non semplici da controllare. Una vendetta, forse, dopo il caos che i tifosi bianconeri avevano provocato l’anno scorso, contenuti a fatica da polizia e carabinieri, urlando cori fascisti, armati di bastoni, e litigando con i residenti di via Orlando, come documentato l’anno scorso dal Tirreno.

Molti video

Ma alle Sorgenti, due giorni fa, si è scatenata la guerriglia. Con decine di auto danneggiate e un vecchio mezzo urbano di Autolinee toscane, utilizzato per accompagnare i tifosi apuani dalla stazione centrale allo stadio e viceversa, che deve fare a meno di un vetro. Gli agenti hanno iniziato a visionare le immagini degli scontri: a documentarli c’erano sia le telecamere della polizia scientifica, ma soprattutto ci sono i numerosi video girati dai residenti della zona, che per paura sono rimasti in casa prigionieri degli scontri.

Le due fazioni

I poliziotti hanno tentato l’impossibile per evitare il contatto fra le tifoserie, circondando anche l’autobus con i bianconeri sotto attaccato e cercando, il prima possibile, di farlo partire verso piazza Dante. Da una parte c’erano i massesi, che allo scontro non si sono certo sottratti e stavano abbandonando gli spalti quando si è scatenato il putiferio; dall’altra un gruppo di ultrà amaranto appena uscito dall’Armando Picchi dopo il match vinto all’ultimo soffio contro il Real Forte Querceta, che ha raggiunto le Sorgenti solo per fare a botte, nascondendosi fra i palazzi e sorprendendo tutti. Un agguato, ben organizzato dal punto tecnico e strategico, avvenuto nonostante i poliziotti fossero presenti a ogni incrocio, con un servizio di ordine pubblico nutrito che però, data la conformazione dei luoghi, rischiava di non essere sufficiente. Per presidiare il reticolo efficientemente, con ogni probabilità, alle Sorgenti servivano più agenti che tifosi. E ovviamente non era possibile.

Le indagini

La polizia, che nelle prossime ore finirà di visionare tutti i filmati degli scontri, potrebbe presto notificare le prime denunce, che facilmente potranno portare anche a dei Daspo, i divieti di accedere alle manifestazioni sportive. In questura, nei prossimi giorni, potrebbero essere presentare le prime querele degli automobilisti per i danneggiamenti subiti, mentre dei vari feriti che compaiono nei video, nessuno è stato rintracciato.

Ricerche negli ospedali

La polizia, naturalmente, non sta tralasciando nulla. Viste le immagini degli scontri, e alcune persone chiaramente ferite in volto, i poliziotti si sono subito mossi per chiedere ai responsabili dei singoli ospedali se qualcuno sia stato refertato con contusioni collegabili a quanto accaduto. La ricerche sono state fatte a Livorno, Cecina, all’ospedale pisano di Cisanello, al Versilia di Lido di Camaiore e a Massa, naturalmente. Nessun tifoso è stato medicato o ricoverato e, stando così la situazione, è solo attraverso le immagini delle telecamere, con le identificazioni facciali, che gli agenti potranno riuscire a dare un volto e un nome ai contendenti.


 

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