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Livorno, viaggio nel Calafati “ferito”. E ora l’Authority fa pulire la via

di Juna Goti
Livorno, viaggio nel Calafati “ferito”. E ora l’Authority fa pulire la via<br type="_moz" />

Il paradosso della strada che dovrebbe essere un gioiello tra porto e città. Intanto sono state denunciati i tre che dormivano nell’edificio: le indagini

17 settembre 2023
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Livorno Sono stati denunciati per invasione di edificio pubblico in concorso i tre uomini che l’altro ieri sono stati trovati a dormire dentro il Calafati, ovvero la scuola che la Provincia tiene chiusa ormai da cinque anni. Uno è appena maggiorenne, ha 19 anni, gli altri hanno 21 e 39 anni. Sono di origini marocchine ed egiziane, a quanto risulta uno era in regola con i documenti mentre gli altri due no. Niente, invece, si sa per ora delle quattro persone, una incappucciata, che la notte prima, tra il 13 e il 14 settembre, sono state viste prendere a sprangate le vetrate dell’edificio: i quattro uomini sono rimasti in via Calafati per un quarto d’ora, poi sono spariti. Un raid violento, che fa pensare a un regolamento di conti o a qualcosa di simile, visto che chi si trovava all’interno della struttura ha cercato di barricarsi dentro strappando via le porte di aule e bagni.

Le indagini

Nella scuola nei giorni scorsi – come raccontato dal Tirreno – sono stati trovati materassi, fornelli, bottiglie di plastica e di birra, farmaci, buste ammassate nei termosifoni. Ieri è saltata fuori anche un’altra novità: in mattinata, in una delle aule-stanze chiuse a chiave, sono stati recuperati un cellulare, un carica batterie e dei documenti della Asl con tanto di nomi e cognomi. Il materiale è stato sequestrato dalla polizia provinciale che sta facendo gli accertamenti. Le indagini sono in corso ma c’è da capire quali saranno nei prossimi giorni le direttive dell’autorità giudiziaria e se per esempio la polizia provinciale si coordinerà con quella comunale, che è intervenuta venerdì mattina per portare via gli occupanti.

Resta il fatto che quanto è avvenuto non in un angolo sperduto della città ma in una scuola, e a due passi da via Grande e dagli imbarchi verso le isole, è grave. E di domande che aspettano una risposta ce ne sono parecchie. Per esempio: da quanto l’edificio chiuso era diventato un rifugio di illegalità? Cosa avveniva all’interno? E cosa ha scatenato il raid dell’altra sera?

Cinque anni di buio

Quando è accaduto il patatrac, la Provincia ha fatto sigillare tutti gli ingressi: le porte al piano terra e la scala anti incendio sul retro ora sono chiuse con le reti metalliche per cercare di impedire che qualcuno entri di nuovo. Ma resta il fatto che la struttura – quattro piani fronte mare – è rimasta vuota per quasi cinque anni, un’eternità se si parla di una scuola. Quello che è successo in mezzo è cronaca: nel 2019 ci furono le proteste del liceo Enriques e degli studenti che puntavano il dito contro la sicurezza dell’edificio; la Provincia non era d’accordo e partì un lungo braccio di ferro; la scuola avrebbe dovuto essere riaperta prima nel 2020, poi nel 2021, invece niente. Si è arrivati fino a oggi, con la certezza di un finanziamento dai fondi del Pnrr (circa tre milioni e mezzo di euro) e la promessa che i lavori partiranno a novembre: a questo punto non si farà un rattoppo ma una maxi ristrutturazione, che dovrà essere completata entro il 2026.

I paradossi di via Calafati

L’edificio vuoto ha comunque finito per fare da calamità per sacche di illegalità. E in una situazione paradossale, se si pensa che via Calafati è in realtà “casa” di parecchie istituzioni: qui hanno aree o edifici l’Autorità portuale, la Provincia, il Comune, il parcheggio da cui si ritiene passassero per entrare abusivamente nella scuola è in uso alla Finanza, e in generale gran parte degli spazi rientrano nel progetto del futuro porto turistico della città.

L’ordinanza dell’Autorità portuale

Quando l’altro ieri Il Tirreno è stato in via Calafati per documentare quanto stava avvenendo alla scuola, in parecchi hanno così fatto notare che anche intorno i problemi non mancano. Guardiamo per esempio ai tre parcheggi che si trovano tutti in area dell’Autorità portuale: due sono da anni in uso provvisorio alla Finanza e alla polizia marittima, mentre uno (il primo e più grande, praticamente alle spalle del ristorante Aragosta) prima veniva gestito da un privato che offriva così anche un servizio a chi partiva per la Capraia (l’imbarco è lì a due passi), ma da qualche tempo non è gestito da nessuno. Con il risultato che chiunque viene a parcheggiare in questo fazzoletto libero a pochi passi dal centro (dove invece resta tutto a pagamento) e soprattutto c’è chi pensa bene di potersi fermare per scaricare l’immondizia dentro i cespugli, che tutto intorno sono parecchio alti. Ecco, ora l’Authority ha firmato un’ordinanza per il “taglio della vegetazione infestante”: sarà un caso, ma i cartelli lungo via Calafati sono stati piazzati proprio dopo il caos alla scuola e indicano che non sarà possibile parcheggiare tra il 21 e il 23 settembre, quando una ditta incaricata ripulirà le aree (nei cartelli si parla di “attività di manutenzione del verde”).

Si pensa a un esposto

Massimo Vallari è il figlio dell’ex custode di 93 anni, Mario, che pochi giorni fa si è accorto per primo che qualcosa non andava all’interno della scuola. Sta andando dal padre, che vive proprio di fianco al Calafati. Guarda i cartelli appena piazzati lungo la strada e racconta: «Con alcuni residenti stiamo preparando un esposto da mandare a tutte le autorità perché quest’area venga manutenuta come si deve, soprattutto l’ultimo parcheggio davanti alla scuola, quello della Finanza. Guardi, c’è l’erba alta, il cancello così no si può chiudere. Non è una cosa da poco vista la presenza dell’apertura nella mura medicee che facilità l’ingresso abusivo nell’edificio». Parentesi: anche quelle mura sono transennate da anni.

Aspettando la trasformazione

Eppure non stiamo parlando di una strada qualsiasi: via Calafati ha una posizione invidiabile, tra il porto e il centro, un gioiello da questo punto di vista. Ma per ora una “zona grigia” che aspetta di capire quanto e come sarà trasformata. Accanto al Calafati, per esempio, c’è l’area privata dove Igd e Porta Medicea prevedono di costruire ancora (un pezzo della Porta a Mare 2). Poi c’è la partita del futuro porto turistico: ieri dall’Autorità portuale hanno confermato che l’area dei parcheggi (sia il primo che quelli dati in uso alla Finanza e alla polizia di frontiera) rientrano nel progetto del porto turistico e hanno fatto sapere che l’obiettivo è di darla in concessione a Benetti entro la fine dell’anno.

Domanda: quando riaprirà il Calafati, i 280 studenti (e i residenti) dove parcheggeranno? Sono stati previsti degli spazi? l

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