Il Tirreno

Livorno

La tragedia

Il malore, l’allarme e i punti oscuri: «Ora diteci com’è morto Kekko». Analisi sulle telecamere della zona

di Federico Lazzotti
Il malore, l’allarme e i punti oscuri: «Ora diteci com’è morto Kekko». Analisi sulle telecamere della zona

Livorno, identificata la persona trovata senza vita domenica mattina sulle scale dell’ex Grande. La procura ha disposto l’autopsia. Un’amica: «Lasciato agonizzante in piazza»

28 marzo 2023
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LIVORNO. Kekko – Francesco Cosenza all’anagrafe – non era «un tipo facile». Ma allo stesso tempo aveva «un cuore grande». Sempre pronto ad aiutare, sempre pronto a dire una parola di conforto «quando vedeva qualcuno in difficoltà».

Lo ripetono gli amici del trentaquattrenne che da domenica sera, quando la notizia della sua scomparsa ha cominciato a spargersi in città, scrivono senza sosta ricordi, aneddoti e preghiere «per un padre che è volato in cielo».

Ma allo stesso tempo vogliono capire che cosa sia successo intorno alle 9,30 quando Francesco ha avuto un malore sulle scale che portano all’ex cinema Grande, in pieno centro.

Poco dopo due passanti lo hanno trovato senza vita lanciando l’allarme. Inutili, però, i tentativi di soccorso. «Ti hanno lasciato agonizzante con un malore e te ne sei andato così», si lascia andare un’amica.

Ed è proprio su quello che è successo prima della scoperta del cadavere che si stanno concentrando gli accertamenti degli agenti della squadra mobile coordinati dalla pubblica ministera Alessandra Fera.

Già nella mattinata di domenica gli uomini della scientifica hanno effettuato alcuni accertamenti a caccia di oggetti o semplici indizi che potessero essere utili a ricostruire le cause del decesso. O almeno il contesto intorno al quale si era consumata la tragedia.

Ma per adesso, non sono emersi elementi che possano dare una svolta.

Le cause del decesso

Sempre domenica, in piazza Grande, è arrivato anche il medico legale, ma per il momento la procura non vuole sbilanciarsi sulle possibili cause del decesso. Ecco perché questa mattina, nell’ufficio della magistrato, sarà affidato l’incarico per svolgere l’autopsia. Toccherà dunque allo stesso medico legale, David Forni, accertare le cause del decesso.

Gli accertamenti

Parallelamente gli agenti stanno setacciando le telecamere intorno alla zona in cui è stato ritrovato il cadavere per ricostruire, da un lato il percorso della vittima, e dell’altro per capire se il trentaquattrenne fosse solo, o in compagnia. Come sottolineano gli stessi investigatori, al momento non c’è un’ipotesi di reato sulla quale si sta indagando. Ma è ovvio che gli accertamenti stanno cercando di chiarire due dubbi. Il primo riguarda la possibile cessione di sostanze che possano aver innescato l’arresto cardiocircolatorio. E in questo caso si potrebbe ipotizzare «la morte in conseguenza di altro reato». Il secondo è invece legato a un possibile malore che abbia sorpreso l’uomo mentre era in centro.

In questo caso l’accertamento – ecco il perché dell’analisi delle telecamere – riguarda la possibilità che la persona o le persone che erano con lui, si siano allontanate senza lanciare l’allarme. Commettendo dunque una omissione di soccorso.

Il precedente

Tra l’altro la scomparsa di Cosenza, arriva a tredici giorni di distanza da un fatto di cronaca che lo ha riguardato direttamente. Il trentaquattrenne, infatti, nel pomeriggio del 13 marzo scorso, era stato portato via dalla polizia perché sospettato di aver tentato di dare fuoco a un appartamento di via del Pastore, all’Ardenza. Un rogo nel quale sei persone rimasero intossicate. L’ultima immagine dell’uomo, fino alla tragedia di domenica, era di lui che saliva su un’auto della polizia per essere portato in ospedale.


 

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