Livorno, botte e martellate fra due vicini di casa: «Abbiamo paura di quell’inquilino»
Caos in piazza della Repubblica, un abitante del condominio: «Quella persona è pericolosa e va cacciata»
LIVORNO. Un clima di tensione che da troppo tempo circonda le mura del palazzo. Deflagrato due sere fa nell’androne, dove due vicini di casa si sono presi a botte e martellate finendo all’ospedale. Ennesimo caos in un palazzo di piazza della Repubblica, nel centro della città, dove due uomini sono finiti al pronto soccorso con un trauma cranico e ferite in varie parti del corpo dopo essersi picchiati prima sulle scale, poi al piano terra del condominio. I problemi, in quell’edificio, ci sono da tempo: «È tutta colpa di un inquilino pericoloso – racconta un abitante, chiedendo l’anonimato – che va avanti e indietro per le scale, senza meta. Forse ha problemi psichiatrici, non credo che sia tutta colpa sua, però a noi crea grossissimi problemi. Abbiamo tutti paura quando lo incrociamo...».
La violenta lite
L’ultimo episodio di violenza è avvenuto nella serata di venerdì scorso, dove in piazza della Repubblica sono intervenute un’ambulanza della Misericordia di via Verdi (con a bordo il medico del 118) e i volontari della Croce rossa italiana. Con loro anche le volanti della polizia di Stato, allertate attraverso il 112. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto c’erano perfino tracce di sangue sul pavimento e l’aggressione era da poco terminata. I due, stando a una prima ricostruzione, si sarebbero azzuffati finendo perfino per terra, con diversi testimoni che avrebbero assistito alla scena. «Uno dei due – spiega una signora che vive in quel condominio – ha perfino usato un martello. Una vicina mi ha raccontato di essersi ritrovata a passare lì rientrando a casa e un inquilino, spaventato, l’ha presa di peso e portata fuori per evitarle di rimanere coinvolta». Il bilancio finale è stato di due feriti, medicati sulle ambulanze e trasportati al pronto soccorso per fortuna in codice verde, il terzo livello più basso dell’emergenza-urgenza sanitaria.
Donna aggredita
Poco più di un mese fa, sempre in quel palazzo, era stata picchiata una docente scolastica. Protagonista dell’aggressione un livornese di 53 anni, lo stesso che due sere fa è rimasto coinvolto nella lite. La donna, spinta a terra, era stata soccorsa dalle ambulanze e portata in ospedale con una mano ferita. In quell’occasione, allertati attraverso il 112, era intervenuti i carabinieri.
«Continui litigi»
Anche mercoledì scorso, verso l’ora di pranzo, sotto il palazzo erano dovuti intervenire i poliziotti con due volanti. A chiamarli un inquilino del palazzo dopo aver incrociato sulle scale il cinquantatreenne e averci litigato. Una telefonata evidentemente provvidenziale, perché forse di lì a poco sarebbe scoppiato l’ennesimo litigio. Gli agenti, in quell’occasione, hanno ricostruito i pregressi di tensione avvenuti nel condominio e hanno convinto l’uomo a essere accompagnati da alcuni infermieri in una struttura psichiatrica, dalla quale però evidentemente si è allontanato già nel giro di poche ore o comunque il giorno successivo. Nella serata di venerdì scorso, infatti, si è scatenata l’ennesima lite, stavolta con due feriti.
«Abbiamo paura»
Il coro nel palazzo è unanime: «Abbiamo paura», ripetono gli inquilini, che si dicono pronti a una raccolta firme per chiedere l’allontanamento del cinquantatreenne (scenario poco praticabile perché è residente lì, da solo, nella casa di proprietà della sua famiglia). «Sono anni che capitano questi episodi – racconta una donna che vive nel condominio, chiedendo l’anonimato – io quando lo incrocio non sono tranquilla, mi hanno sempre sconsigliato di prenderci l’ascensore insieme e infatti non lo faccio mai. Non fa che andare avanti e indietro per le scale senza meta, guardando nel vuoto, ci fa paura. La scorsa estate, durante un alterco, spaccò tutto: per un po’ non lo vedemmo più, forse era in una casa di cura, poi è tornato ed era peggio di prima. Bisogna fare qualcosa, la situazione sta esplodendo». Sull’ultimo episodio sta indagando la polizia, che dovrà acquisire le eventuali denunce che saranno presentate dai diretti interessati. l