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Livorno, bocciati i semafori a chiamata sul viale Italia: «Più traffico e smog»

di Flavio Lombardi
Uno scorcio del pubblico intervenuto
Uno scorcio del pubblico intervenuto

A Villa Lloyd l’incontro promosso da “VivisanJacopo” l’assessora spiega perché i tecnici hanno detto no alla richiesta

25 febbraio 2023
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LIVORNO. Giovanna Cepparello ribadisce che di semafori a chiamata, sul viale Italia non se ne parla proprio. Perché sullo sviluppo dell’intero percorso, andrebbero a creare file incredibili di macchine. «Una serie di semafori serve se questi possono seguire l’onda verde. Che, in caso di chiamata a richiesta per l’attraversamento, andrebbe a sfalsarsi. Il lungomare, diventerebbe una camera a gas. E aggiungo: il punto dove si verificano più investimenti, è proprio all’altezza dell’unico semaforo che c’è. Quello all’incrocio con via Funaioli». Chi era arrivato pensando di avere la soluzione già in tasca, è rimasto quindi deluso.

C’era il tutto esaurito a Villa Lloyd, sembrava quasi il 2004 con l’Italia di coppa Davis con Filippo Volandri in campo sulla terra rossa di casa. Questa volta, per la riunione promossa da “VivisanJacopo”per discutere di viabilità nel quartiere e come evitare incidenti anche fatali.

Volantinaggio, passaparola, hanno reso proficuo l’appuntamento con l’assessora e Elga Pellegrini, ingegnera esperta in mobilità. Un esempio virtuoso di democrazia dal basso, dove le persone hanno ascoltato e sono intervenute con approccio positivo. Ad assistere, ascoltare ma anche fare domande, molti fra i candidati per il consiglio di zona.

Ad accogliere la rappresentanza comunale, Susanna Piccini, Irene Genovese, Rosaria Russo, Imma Di Giambattista, Anna Colucci. «Si, siamo attivi dal 2013 e abbiamo da poco formato il gruppo sulla mobilità, raccolto tante firme in tutto il quartiere, avendo già consumato un incontro con Cepparello. Dopo uno scambio di idee nel suo ufficio, si è resa disponibile a venire al cospetto di tanti altri cittadini. La materia è tecnica, non di facile comprensione e difficoltosa anche per noi da riferire per strada a chi chiedesse novità eventuali».

A un confronto sereno e costruttivo. Aperto con l’intervento della dottoressa, Francesca Memo, residente ma anche medico di rianimazione del 118 che ha ricordato che la prevenzione significa sicurezza. Nel 2021 ci sono stati 14 decessi per incidenti e quasi 2 mila feriti. Troppi. Anche in termini di costi alla sanità per chi fortunatamente, ha avuto bisogno solo dell’ospedale. «Serve una drastica riduzione della velocità, mi rendo conto che a Livorno potrebbe essere cosa impopolare».

Alcune proposte sono apparse interessanti e la delegazione dell’amministrazione ha preso appunti ed in certi casi sottolineato forse per avere nei giorni a venire memoria di verificare appieno su certi consigli. Il disagio nel quartiere ha interessato soprattutto la variazione alla circolazione sul tratto di via San Jacopo. In questo caso, c’è chi ancora forse per abitudine non si è neppure accorto che arrivati all’incrocio con via Corsica non si può più proseguire a dritto. O si gira in via Beppe Orlandi, o, appunto, in via Corsica. Abitanti di quest’ultima strada, sul piede di guerra perché il traffico, in una strada stretta e mai eccessivamente trafficata, si son visti crescere il flusso di passaggi di mezzi a motore in maniera esponenziale. Chi, addirittura, ha proposto di mettere delle telecamere, fare multe per sanzionare i trasgressori (ma per poterle installare occorrono tempi burocratici biblici e non è semplice come la gente crede) . Chi, al netto di tutto, ha chiesto che la presenza dei vigili sia più frequente e anche massiccia.

«Ci vengono a volte a parcheggiare davanti l’uscio e non si riesce quasi ad uscire di casa. Non parliamo di chi ha il passeggino con il bimbo dentro. Non vedi mai nessuno di giorno e se chiami di sera dopo le 21 in centrale, ti senti rispondere che le pattuglie sono già fuori per servizio...».


 

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