Il Tirreno

Livorno

«Non spostateci da via Zola: è il nostro futuro non penalizzateci»

Francesca Suggi
«Non spostateci da via Zola: è il nostro futuro non penalizzateci»

Quasi 500 firme sulla petizione degli studenti del Geometri  per scongiurare il trasferimento. Protestano anche i genitori  

30 aprile 2021
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Francesca Suggi

LIVORNO. Quasi cinquecento firme. Destinate a salire. La petizione lanciata dagli studenti del polo scolastico Buontalenti, Cappellini, Orlando è online. L’obiettivo è quello di difendere gli spazi scolastici dell’istituto Geometri di via Zola. Si vuole evitare il trasferimento all’interno del professionale di piazza Due Giugno. «Noi studenti dell’ istituto Buontalenti chiediamo a tutte le istituzioni di non essere trasferiti in altro istituto al solo fine di cedere aule al liceo Cecioni», gli studenti non ci girano intorno. Al coro del no si aggiunge anche un gruppo di genitori di ragazzi certificati in base alla legge 104. La loro è una protesta (indirizzata al sindaco, alla provincia, al dirigente dell’ufficio scolastico regionale e provinciale, al dirigente Turano) per rispondere all’ipotesi della perdita del plesso già a partire dal prossimo anno scolastico 2021, 2022. Un dissenso che segue in scia quello delle settimane scorse espresso dalla rsu interna, a difesa e salvaguardia degli spazi e della dignità degli istituti tecnici e professionali facenti capo al polo scolastico. La protesta è legata alla prossima riorganizzazione degli spazi delle scuole superiori in relazione alla cronica mancanza di aule di quegli istituti che hanno avuto un maggior numero di iscritti (licei Enriques e Cecioni in testa). Proprio quest’ultimo, attiguo al Geometri, già occupa il secondo, il terzo e parte del primo piano della struttura di via Zola. «Il fatto che siamo una scuola piccola - scrivono gli studenti - con pochi studenti non vuol dire che si possa toglierci il nostro futuro». Si mette in evidenza l’importanza della figura professionale del geometra. «Vogliamo continuare a studiare nella sede di via Zola dove la struttura ci offre vari laboratori destinati proprio al nostro indirizzo di studi oltre alla pertinenza esterna usata per esercitazioni di rilievi topografici e simulazioni di cantiere edile, potendo ricevere cosi insegnamenti teorici e soprattutto pratici». Si chiede alle istituzioni di mantenere il plesso Buontalenti. «Riteniamo che il trasferimento della sede non garantisca il diritto di studiare a pari opportunità rispetto ad altre scuole, questo perché le attività curriculari e progettuali di indirizzo, non potrebbero più usufruire di aule e laboratori altamente specializzati come quelli attualmente in uso, per i quali verrebbe anche a mancare l’utilizzo delle pertinenze esterne», aggiungono dalla 4° A cat (costruzione, ambiente, territorio).

Si ricorda che l’attuale edificio Buontalenti, è l’unico istituto superiore nel Livornese costruito con le norme di sicurezza antisismiche previste dalla normativa e a norma secondo le disposizioni anticovid. E si fa riferimento al vicino Cecioni: «Il fatto che il Buontalenti si trovi vicino ad altri istituti che hanno un maggior numero di studenti non deve essere un motivo per discriminare la nostra scuola e imporre un trasferimento forzato. Non dobbiamo rinunciare e lasciarci rovinare dagli interessi egoistici di altre scuole; tutte le scuole devono avere stessa dignità».

Si guarda al futuro. Si prendono in prestito le dichiarazioni dell’assessore Gianfranco Simoncini: «Nella prospettiva del rilancio dell’istruzione tecnica a livello istituzionale, Livorno si candida alla Regione per ospitare un istituto superiore dell’Edilizia, “data l’esigenza di investire sul fronte formativo nel settore edile”, come ha dichiarato Simoncini, a fronte di questo progetto è incomprensibile e inaccettabile che l’istruzione tecnica fornita nel settore edile dal Buontalenti non possa continuare ad avvalersi degli spazi».

La protesta degli studenti viene rinforzata da quella di un gruppo di genitori di studenti certificati in base alla legge 104 che frequentano il Geometri. «La voce di un possibile trasferimento dell’istituto in un’altra struttura che non ha le stesse caratteristiche di accoglienza ci trova oltre che preoccupati anche molto indignati per la scarsa considerazione che si dà alle esigenze e ai diritti dei più fragili», scrivono.

E ribadiscono che la scelta di iscrivere i propri figli in via Zola: «Oltre ad una valutazione dei contenuti abbiamo fatto una scelta motivata anche dalla struttura in sè, per i livelli di sicurezza che garantisce, per gli spazi a disposizione al chiuso e all’aperto». —

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