Il Tirreno

Livorno

Nogarin dopo il ko al Tar: «Vince l’azzardo, perdiamo tutti»

Nogarin dopo il ko al Tar: «Vince l’azzardo, perdiamo tutti»

Livorno, il sindaco si sfoga dopo la bocciatura del regolamento che limitava l'apertura delle sale gioco : «Non ci fermiamo. Inserire ludopatia nell’accordo M5S-Lega»

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Vince l’azzardo, perdiamo tutti». Reagisce con queste parole Filippo Nogarin alla nuova bocciatura arrivata dal Tar ai provvedimenti varati del Comune per cercare di limitare il gioco d’azzardo. Come riportato ieri dal Tirreno, il Tribunale amministrativo della Toscana ha infatti accolto il ricorso di alcuni gestori di sale slot annullando l’ordinanza bis del sindaco che limitava l’apertura dei casinò in città a due fasce orarie: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23. «Questa è una sconfitta che fa male», scrive all’indomani Nogarin: «Non tanto a questa amministrazione che crede fermamente nella necessità di arginare il fenomeno della azzardopatia, quanto all’intera città».

[[atex:gelocal:il-tirreno:livorno:cronaca:1.16835240:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2018/05/14/news/guerra-al-gioco-d-azzardo-nuovo-ko-per-il-comune-1.16835240]]

«Secondo il Tar di Firenze – riprende –, i dati del Cnr e dell’Asl con cui abbiamo supportato la nostra ordinanza per limitare gli orari di apertura delle sale slot sono troppo vecchi (vanno dal 2008 al 2015) e non si riferiscono a Livorno, ma all’intero contesto nazionale. E questo è stato sufficiente per negare l’emergenza e bocciare la nostra ordinanza». Nogarin tira fuori qualche dato più aggiornato e torna a parlare di vera e propria emergenza. «I dati più recenti – scrive – ci sono e ve ne dico uno per tutti: nel 2016 ogni famiglia livornese ha speso in media 273 euro al mese in giochi d’azzardo, mentre ne ha spesi 460 in un anno per comprare cibi e bevande». Dati che, sottolinea, sono «drammatici»: «Ditemi voi se questa non è un’emergenza...».

Già nell’autunno del 2016 l’amministrazione comunale aveva varato un’ordinanza per limitare l’apertura di nuove sale slot, stabilendo una sorta di distanza di sicurezza (500 metri) dai luoghi sensibili, come ospedali, parchi pubblici o centri sportivi. Il Tar, pur lodando le intenzioni del Comune, aveva detto il primo no, mettendo sul tavolo l’«esercizio della libertà di iniziativa economica». Ora la seconda bocciatura al regolamento messo in campo dal municipio. Ma il sindaco torna a promettere battaglia: «In ogni caso, noi non intendiamo fermarci qui e stiamo lavorando da tempo a un nuovo regolamento». E chiude con un occhio verso Roma: «Nel frattempo però è importante che si muova il Parlamento. E magari il nuovo governo. Non sarebbe male se all’interno dell’accordo tra Di Maio e Salvini si inserisse un provvedimento serio per arginare la ludopatia».
 

Primo piano
L’emergenza

Quando il lavoro è a “caldo prezzo”: perché l’ordinanza anti afa in Toscana non salva tutti

di Francesca Ferri
Estate in Toscana