«Nogarin chiarisca la sua posizione sull’enduro in collina»
23 associazioni scrivono al sindaco dopo la caduta in moto «La legge che vieta la circolazione è disattesa da sempre»
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LIVORNO. Ventitré associazioni aderenti al progetto “Occhi sulle Colline” hanno scritto una lettera a Filippo Nogarin dopo la notizia della caduta del sindaco da una moto enduro. Tra le associazioni ci sono nomi importanti, come il Wwf, la Fiab, la Lipu e Legambiente, alcune delle quali tutt’altro che ostili all’amministrazione Cinque Stelle. Che ricordano a Nogarin un tema molto delicato, quello del rispetto dei sentieri collinari e i danni che troppo spesso proprio i motociclisti, infrangendo i divieti, creano ai nostri boschi. E gli chiedono di prendere una posizione chiara sull’argomento.
«La legge regionale vieta la circolazione ai mezzi motorizzati in tutte le aree specificate a vincolo paesaggistico, aree a vincolo idrogeologico e aree protette e limita fortemente questa pratica», rammentano le associazioni al sindaco, ricordandogli che «sul territorio delle Colline Livornesi il divieto è ovunque e l'enduro è praticabile nel rispetto della Legge Regionale solo in impianti fissi o gare autorizzate», legge che «è completamente disattesa anche per la mancanza di cartellonistica».
«Apprendiamo che l’infortunio sembra dovuto ad un incidente verificatosi nell’atto di attraversamento di un torrente a bordo di una moto da enduro - scrivono le associazioni -. E molti enduristi stanno inneggiando a questa sua passione come ad un "via libera alle moto da enduro" sul territorio delle Colline Livornesi e questa reazione è a nostro avviso molto preoccupante».
Il fronte ecologista sottolinea che, «dopo anni trascorsi ad evidenziare il reiterato mancato rispetto della Legge Regionale 48/94 su tutti i sentieri del territorio delle Colline Livornesi», chiede attenzione su questa problematica «indipendentemente dalla situazione specifica in cui si è verificato l'incidente»: una passione personale non può «essere motivo di disattenzione o involontario contributo al mancato rispetto delle normative».
«Più volte - scrivono - abbiamo effettuato segnalazioni sulle problematiche di questo territorio, causate dalla circolazione di moto da enduro (e altri veicoli motorizzati) su sentieri non idonei, ricadenti nei Comuni di Livorno, Rosignano e Collesalvetti. Le problematiche spaziano da questioni di pericolo di incidenti tra enduristi e fruitori a piedi, a cavallo e in mountain bike (problematiche in materia di sicurezza e salute) a questioni di danneggiamento al fondo naturale dei sentieri che in moltissimi casi vengono segnati e deturpati da solchi profondi che alterano il regolare deflusso delle acque (problematiche di impatto idrogeologico), nonché al danneggiamento alla fauna selvatica (specialmente in alcuni periodi dell’anno e nelle aree protette)».
«La legge regionale vieta la circolazione ai mezzi motorizzati in tutte le aree specificate a vincolo paesaggistico, aree a vincolo idrogeologico e aree protette e limita fortemente questa pratica», rammentano le associazioni al sindaco, ricordandogli che «sul territorio delle Colline Livornesi il divieto è ovunque e l'enduro è praticabile nel rispetto della Legge Regionale solo in impianti fissi o gare autorizzate», legge che «è completamente disattesa anche per la mancanza di cartellonistica».
«Apprendiamo che l’infortunio sembra dovuto ad un incidente verificatosi nell’atto di attraversamento di un torrente a bordo di una moto da enduro - scrivono le associazioni -. E molti enduristi stanno inneggiando a questa sua passione come ad un "via libera alle moto da enduro" sul territorio delle Colline Livornesi e questa reazione è a nostro avviso molto preoccupante».
Il fronte ecologista sottolinea che, «dopo anni trascorsi ad evidenziare il reiterato mancato rispetto della Legge Regionale 48/94 su tutti i sentieri del territorio delle Colline Livornesi», chiede attenzione su questa problematica «indipendentemente dalla situazione specifica in cui si è verificato l'incidente»: una passione personale non può «essere motivo di disattenzione o involontario contributo al mancato rispetto delle normative».
«Più volte - scrivono - abbiamo effettuato segnalazioni sulle problematiche di questo territorio, causate dalla circolazione di moto da enduro (e altri veicoli motorizzati) su sentieri non idonei, ricadenti nei Comuni di Livorno, Rosignano e Collesalvetti. Le problematiche spaziano da questioni di pericolo di incidenti tra enduristi e fruitori a piedi, a cavallo e in mountain bike (problematiche in materia di sicurezza e salute) a questioni di danneggiamento al fondo naturale dei sentieri che in moltissimi casi vengono segnati e deturpati da solchi profondi che alterano il regolare deflusso delle acque (problematiche di impatto idrogeologico), nonché al danneggiamento alla fauna selvatica (specialmente in alcuni periodi dell’anno e nelle aree protette)».