Il Tirreno

Livorno

«Vi racconto come era la Spianata dei Cavalleggeri»

di UGO CANESSA

Lo studioso Ugo Canessa riavvolge la storia tra aneddoti e amarcord «Là esisteva un fortilizio presidiato dai cacciatori volontari della costa»

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Alla vigilia dell’inaugurazione della Terrazza Mascagni dopo il restyling, Ugo Canessa - studioso di storia di Livorno - scrisse questo articolo sul Tirreno. Era il 9 luglio ’98

di UGO CANESSA

La prominenza compresa tra i Bagni Pancaldi e i Bagni Tirreno era chiamata la Spianata dei Cavalleggeri per la presenza di un fortilizio presidiato dai "cacciatori volontari della costa", che percorrevano a cavallo in continuazione l'accidentata strada litoranea, con la funzione di vigilare lungo la marina per ragioni militari e sanitarie. L'antica Torre di guardia, edificata nel 1595, e successivamente ristrutturata, ospitava al primo piano la truppa costituita da nove cacciatori al comando di un tenente.

Al piano terra si trovavano le scuderie per i cavalli e un grande magazzino per i foraggi. La guarnigione faceva parte dei tre battaglioni di sei compagnie dislocate lungo tutto il litorale. Il manufatto militare situato sulla Spianata dei Cavalleggeri rappresentava un anello di un sistema costiero di avvistamento costituito all'epoca delle scorrerie dei pirati da ben 92 torri disseminate sull'intera costa toscana, e in grado di comunicare tra loro e lanciare l'allarme a mezzo di segnali di fumo o colpi di artiglieria. In seguito, venuto meno il secolare pericolo delle incursioni piratesche, il compito dei cavalleggeri verteva prevalentemente sul ruolo di cordone sanitario a tutela della pubblica salute, all'assolvimento di funzioni doganali e nella scorta dei corrieri che inoltravano la corrispondenza lungo la costa, dopo la istituzione dal 1788 di un regolare servizio postale. Esaurita la sua funzione militare il vecchio tracciato della Cavalleggeri fu ampliato e rinnovato per renderlo carrabile.

Per ristrutturare la nuova carrozzabile, in certi tratti, fu necessario tagliare il macigno. Nel 1835 il tracciato regio fu declassato a strada municipale. La Spianata dei Cavalleggeri fu ampliata nel 1837 con il riempimento di una insenatura e più tardi, dopo il livellamento della parte rocciosa, fu utilizzata per il caricamento dei materiali necessari alla costruzione della Diga Curvilinea, progettata dall'ing. Poirel, il tecnico francese già famoso per avere realizzato il nuovo porto di Algeri.

Dopo l'unificazione d'Italia, con le leggi n. 4135/1867 e n. 4443/1868, la spianata e il Forte dei Cavalleggeri sono trasferiti dal demanio statale al Comune di Livorno, a fronte di un corrispettivo di 46mila lire. Il Forte dei Cavalleggeri fu demolito nel 1872.

Numerose le richieste da parte dei privati, anche stranieri, di ottenere in concessione la spianata. Fortunatamente l'area è sempre rimasta ad uso pubblico. Sul finire del secolo il vasto piazzale diventa un luogo di attrazione con l'installazione di un parco di divertimenti: l'Eden Montagne Russe. All'interno del parco, nell'estate del 1896, è proiettato il primo film. Su iniziativa dell'amministrazione, tra il 1925 e il 1928, la Spianata dei Cavalleggeri è trasformata in una splendida Terrazza, dotata sul mare di balaustre e colonnine. L'opera è realizzata su progetto dell'ing. Enrico Salvais, dell'Ufficio Tecnico Comunale, coadiuvato dall'ing. Luigi Pastore. L'arch. Lando Bortolotti, nel suo profilo storico-urbanistico di

Livorno dal 1748 al 1958, considera la Terrazza "forse la migliore opera realizzata in quegli anni". Bortolotti e altri azzardano l'ipotesi che i giardini concepiti a mezzelune riecheggiano un progetto non attuato, presentato al Comune nel lontano 1873 da una società inglese che intendeva creare sulla spianata un centro turistico di respiro internazionale. Negli anni Trenta fu realizzato il chiosco per la musica e l'Acquario Comunale. Quest'ultimo, inaugurato il 20 giugno 1937, fu ottenuto dalla ristrutturazione di un preesistente edificio che ospitava l'asilo elioterapico "Principe di Piemonte". La trasformazione fu una felice soluzione apportata dall'ing. Salvais, con la sovrintendenza del noto studioso di scienze naturali prof. Alberto Razzauti. L'edificio e gli impianti dell'Acquario furono distrutti dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, mentre il "gazebo" per la musica, ritenuto un pericoloso punto di riferimento, fu fatto saltare con la dinamite dai genieri della Wehrmacht. Nel dopoguerra il Comune decide di ampliare e migliorare l'aspetto della " Terrazza a Mare". Nell'occasione si provvede al ripristino e al potenziamento dell'impianto di illuminazione. Nella primavera del 1950 i lavori sono ultimati. La visione d'insieme dell'opera realizzata desta il legittimo orgoglio dei cittadini livornesi, felici di disporre di nuovo della "loro" Terrazza che è ormai da annoverarsi tra le cose più caratteristiche della città. Il piazzale, che nell'anteguerra era stato dedicato a Costanzo Ciano, prenderà il nome di Mascagni.

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