di Mauro Zucchelli
26 ottobre 2012
LIVORNO. «Non c'era volta che suonasse il campanello e mia madre non sentisse in fondo al cuore l'idea che alla porta fosse il figlio Atride: mai smarrita la speranza. Neanche a dieci o venti anni di distanza dal giorno in cui è arrivata la lettera della Regia Marina per dirci che era disperso in mare». A questo punto gli effetti speciali della regia dovrebbero mandare il “drìiiin” e un flashba...