L’Italia con la Moldova si “salva” all’ultimo. Gattuso: «Cori “andate a lavorare”? Una vergogna, dobbiamo stare uniti»
La vittoria arriva soltanto nel finale, domenica ecco la Norvegia: poi testa ai playoff per i Mondiali 2026
La partita che segnava il destino azzurro si era già giocata un paio di ore prima a Oslo. La Norvegia vincente sull’Estonia ha di fatto relegato l’Italia ai playoff cambiando, come era preventivabile, la prospettiva della sfida a Chisinau contro la Moldova, utile principalmente – come quella di domenica sera a San Siro con i norvegesi già con il pass mondiale in tasca – per rodare e testare la squadra in vista degli spareggi del prossimo marzo (sorteggio il 20 novembre).
La partita
E i segnali non sembrano essere troppo incoraggianti e convincenti, anzi. Nonostante una formazione iperoffensiva a quattro punte (dal 1’ Orsolini, Raspadori e Zaccagni a sostegno di Scamacca unica punta), la Nazionale di Gattuso ha faticato oltremodo riuscendo solo a tre minuti dalla fine ad aprire la “scatola” moldava, sciupando nel primo tempo almeno cinque occasioni limpide per portarsi in vantaggio, le più evidenti con Scamacca, Mancini (pallone alto a porta vuota), Raspadori e Cristante, e non cambiando marcia nella ripresa se non proprio nei minuti conclusivi.
Finisce 2-0 con rete del difensore Mancini e di Pio Esposito (ancora loro) in pieno recupero, successo che consente a Gattuso di proseguire il filotto di vittorie (cinque di fila). Sono sei in tutto le partite consecutive vinte nel girone di qualificazione ai Mondiali, ma non basta e serviranno i playoff che tanto fanno tremare, alla luce degli ultimi due flop, con il mancato passa iridato nel 2018 e 2022.
Cosa dicono i dati
Questa Italia si tiene stretta una vittoria sofferta ma alla fine trovata, per il resto c’è da cambiare marcia e soprattutto essere più lucidi sottoporta per poter tenere alte le ambizioni. Un possesso di palla superiore al 75% non ha prodotto infatti nulla di concreto o per almeno 85’ con l’Italia che è finita per sbattere contro il muro alzato dai padroni di casa, intenzionati a dare il massimo per evitare altre goleade come quella del recente 11-1 contro la Norvegia e portare a casa un pareggio preziosissimo per la loro storia.
Ma gli Azzurri non sono mai stati affetti da bulimia e la trazione anteriore ha finito per ingolfare il gioco. Tanti, troppi errori nella prima frazione e parecchio equilibrio con una grande chance persino per i moldavi con Postolachi che ha mandato alto da pochi metri. Mancata qualità e velocità nelle scelte e anche nella ripresa il canovaccio del match si è ripetuto: Italia in avanti, possesso palla prolungato senza mai sfondare e solito appannamento nel momento di rifinire.
I cambi
Dopo oltre l’ora di gioco, Gattuso si è affidato a Retegui e a Pio Esposito al posto di Raspadori e Scamacca che hanno fatto davvero fatica a incidere, protagonisti di una prova deludente rispetto alle aspettative. E qualcosa è cambiato. Almeno nella velocità e nelle giocate. Dopo gli attaccanti centrali Ringjio ha fatto variazioni anche con gli esterni con l'ingresso di Dimarco e Politano per Cambiaso e Orsolini. Due occasioni per il giovane nerazzurro ma ancora un volta il bersaglio veniva mancato. La Moldova nel finale si è accorta che l’Italia non faceva male e ci ha creduto gettando il coraggio oltre al linea di metacampo. Ed è bastato alzare di poco il loro baricentro che l’Italia ha trovato la via della rete, prima con Mancini all’88 e poi con Pio Esposito nei minuti di recupero, entrambi di testa. Due reti che ridanno quantomeno un po’ di vigore e autostima.
La nuova maglia azzurra con le foglie benauguranti di alloro a propiziare giornate di gloria non sono state comunque celebrate con un bel debutto. La speranza è che possano essere indossate ai Mondiali. Ma serve un’Italia del tutto diversa, più incisiva, cinica e feroce.
Le parole di Gattuso
«Mi dispiace aver sentito dei cori come “andate a lavorare”. Penso sia una vergogna. Mi amareggia, non è il momento di dire ai giocatori quelle cose, bisogna stare uniti, la squadra sta combattendo in campo nonostante le difficoltà sta facendo quello che deve fare. Sentire 500 tifosi contestare alla squadra non lo accetto, ma andiamo avanti, sappiamo il percorso che dobbiamo fare». Così il ct dell’Italia Gennaro Gattuso dopo la vittoria. «Ho visto un’Italia che ha giocato, siamo stati là, loro non hanno mai tirato in porta. Non esistono partite facili, sono molto soddisfatto, abbiamo fatto quel che dovevamo fare, dando minutaggio ad altri ragazzi», ha aggiunto. Quanto alla formula di qualificazioni delle europee «bisogna chiedere a chi fa i gironi e le regole. Nel 1994 c’erano due squadre africane, ora ce ne sono otto. Ma non è una polemica. Ai nostri tempi la miglior seconda andava diretta al Mondiale», ha concluso il ct.
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