Il Tirreno

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Alluvione in Spagna, i reali contestati a Valencia: “Assassini”, poi il lancio del fango. Il premier Sanchez colpito da un bastone


	Il momento della contestazione a re Felipe IV e alla regina Letizia
Il momento della contestazione a re Felipe IV e alla regina Letizia

Oltre duecento vittime e più di mille dispersi. Intanto è stato emesso un altro allarme rosso per piogge nella stessa zona già duramente colpita dal ciclone Dana

03 novembre 2024
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VALENCIA. È ancora gravissima la situazione in Spagna dopo l’alluvione – causata dal ciclone Dana – che ha colpito soprattutto la zona di Valencia nella notte tra il 29 e il 30 ottobre. Al momento il bilancio delle vittime è ancora provvisorio: i morti accertati sono 217 ma i dispersi sono oltre mille. E il maltempo potrebbe tornare a colpire la stessa area. 

L’allerta rossa

L'Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) infatti, ha attivato l'allarme rosso, il massimo, a Valencia intorno alle quattro del pomeriggio di oggi, per la seconda volta in cinque giorni. Inizialmente, l'allerta, che pone un rischio meteorologico estremo per la vita delle persone, dei beni e delle infrastrutture, interesserà la costa meridionale della provincia e sarà in vigore fino alle 23 a causa di piogge torrenziali da 90 litri per metro quadrato previste (una precipitazione è considerata torrenziale da 60). A differenza di martedì scorso, per oggi si prevedono rovesci di "grande intensità, ma senza eccezionale persistenza". Poco prima, alle 15,30, Aemet aveva ritirato l'allarme rosso che interessava quasi tutta Almería dalle 22,15 tranne la capitale e l'ovest. La provincia ora è in allerta gialla, la minima, per la previsione di 20 litri per metro quadrato di acqua all'ora. «Restiamo molto attenti alla situazione nel resto del Levante. Nel pomeriggio-notte potrebbero verificarsi rovesci molto forti, soprattutto nella Comunità Valenciana e nel sud della Catalogna», avverte Aemet sui suoi social network , invitando alla massima cautela di fronte all'estremo pericolo a Valencia.

Re Felipe IV e il premier Sanchez contestati: “Assassini!”

E oggi il re di Spagna, Felipe IV e il premier spagnolo Pedro Sanchez sono stati contestati a Paiporta, una dei Paesi più colpiti dall'alluvione: “Assassini!”, ha urlato la folla. Come si vede dalle immagini diffuse in diretta dalla televisione spagnola Rtve, la tensione al passaggio dei reali è stata altissima e i cittadini scesi in strada hanno gettato fango contro il re. Il dispositivo di sicurezza ha tentato di proteggere la delegazione reale, dopo che il protocollo è stato violato. Le persone hanno oltrepassato il cordone che era stato stabilito attorno ai reali. Per garantire la sicurezza sono intervenuti gli agenti della Polizia Nazionale a cavallo, oltre a membri della Guardia Civil. Un gruppo di persone ha gridato in coro «dov'è Pedro Sánchez?». 

Dopo la contestazione il re Felipe e la regina Letizia hanno lasciato Paiporta in auto scortati dal personale della sicurezza e dagli agenti della polizia a cavallo.

Sanchez colpito da un bastone

Il premier Pedro Sanchez, nelle contestazioni, è stato colpito di striscio da un bastone lanciato da qualcuno della folla. Sanchez è stato subito portato via dal corteo in applicazione dei protocolli di sicurezza. E, secondo la televisione spagnola, è in buone condizioni di salute, non avendo riportato ferite. Inoltre una delle auto della delegazione del premier spagnolo è stata danneggiata dai contestatori che hanno rotto i finestrini. Sánchez ha anche ricevuto spinte, fischi e insulti, e contro di lui sono stati lanciati fango e pale. Lo riporta El Pais.

Il pianto della regina Letizia

La regina Letizia di Spagna ha pianto tra gli alluvionati che ha incontrato a Paiporta. Insieme a re Felipe VI, la regina si è fermata a parlare con i cittadini colpiti, ha abbracciato alcune donne e si è commossa mentre la folla inveiva contro la delegazione istituzionale in visita, di cui faceva parte anche il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. «Non è colpa sua», hanno detto alcuni dei contestatori alla regina Letizia, sporcata di fango durante la protesta. «Come possono non sentirsi così? Come possono non essere arrabbiati?», ha detto la regina all'Abc commentando la contestazione dei cittadini di Paiporta.

La reazione di Sanchez

«Vorrei esprimere la nostra solidarietà e il riconoscimento dell'angoscia, della sofferenza e del bisogno di certezze di molti residenti di Paiporta e del resto di Valencia». Lo ha detto il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, dopo aver preso parte alla riunione del Cecopi, il Centro di Coordinamento Operativo Integrato, come riporta El Pais. Ma, «rifiutiamo qualsiasi tipo di violenza che possa essere perpetrata come quella che abbiamo visto oggi – ha aggiunto – l'obiettivo principale è salvare vite umane, recuperare i corpi di coloro che potrebbero essere morti in questa tragedia e cercare di ricostruire». 

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