Ucraina, il dissidente russo Navalny incita alla rivolta: "Scendete in piazza"
Ma a Mosca la repressione è durissima: sarebbero già 7mila i manifestanti arrestati
Tutti in piazza, tutti i giorni. Dalla colonia correttiva "numero 2" di Pokrov, nella regione di Vladimir, a centinaia di chilometri da Mosca l'oppositore russo Alexei Navalny cerca di svegliare la coscienza dei suoi concittadini e incita apertamente a manifestare contro il regime. Il dissidente, attraverso la portavoce Kira Yarmysh, ha invitato i russi a organizzare proteste quotidiane contro la campagna militare in Ucraina.
"Alexei Navalny chiede alle persone di uscire e protestare contro la guerra ogni giorno alle 19 e nei fine settimana alle 14" nelle "piazze principali delle vostre città, ovunque voi siate", ha scritto la portavoce su twitter. "Ogni cosa ha un prezzo e ora, nella primavera del 2022, dobbiamo pagare questo prezzo. Non c'è nessun altro che può farlo per noi. Non possiamo essere solo contro la guerra, dobbiamo combattere contro la guerra", ha aggiunto Navalny cercando di motivare un'opposizione interna alle prese con censure, repressione e limitazioni crescenti di espressione.
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I pochi media indipendenti in particolare, almeno quelli che non sono già stati chiusi, devono muoversi entro confini rigidissimi come dimostra la Novaya Gazeta che ha fatto sapere come le autorità russe abbiano intimato di rimuovere ogni materiale e contenuto che descriva le operazioni militari in Ucraina con i termini di "guerra", "invasione" o "aggressione", pena l'immediata chiusura.
Ma le proteste spontanee continuano ed anche se i numeri della gente che scende in piazza sembrano esigui rispetto agli standard occidentali c'è da ricordare che sono state già ben 7000 le persone prelevate dalle piazze ed arrestate. In Russia ogni manifestazione è vietata e l'intervento delle forze dell'ordine è immediato. Naturalmente sono numeri in difetto.
L'appello di Navalny può iniziare a trovare terreno fertile visto che oggi il Cremlino è stato costretto a riconoscere che le sanzioni stanno provocando "seri colpi" all'economia russa e i cittadini stanno sperimentando sulla loro pelle le conseguenze di quella che sta iniziando ad essere un'economia di guerra, con il rublo in caduta libera e la mancanza di contante. Per il terzo giorno consecutivo la Borsa di Mosca è rimasta chiusa, mentre il valore di alcuni dei maggiori gruppi industriali russi quotati alla Borsa di Londra si è quasi azzerato. Gazprom, tra gli altri, ha subito un tonfo del 97,2% a 0,021 dollari.
Intanto la guerra dell'informazione prosegue e l'Ucraina risulta particolarmente attiva. Mosca infatti non riesce a silenziare l'Ucraina e sta trovando difficoltà a spegnere i media e a fermare le comunicazioni. Oggi ha fatto il giro del mondo il video, lanciato su Telegram, dal servizio di sicurezza di Kiev che mostra un soldato russo catturato. Il soldato compare seduto, con le mani legate dietro la schiena e con una benda vistosamente insanguinata intorno alla fronte. "Putin pensava di prendere l'Ucraina in tre giorni. Le scorte di viveri che ha distribuito ai suoi soldati quando li ha inviati a combattere" bastavano per quel lasso di tempo. Per ordine della massima dirigenza della Federazione russa, inoltre, i militari sono stati privati di cellulari e documenti", afferma davanti alla telecamera, non si sa quanto libero di dire la verità.
In questa guerra di controinformazioni entra anche oggi lo sport: "Adesso è il momento di mostrare carattere. Non sui social, ma nella vita reale", ha twittato Andriy Yarmolenko, nazionale ucraino che gioca nel West Ham. Un accorato messaggio ai calciatori russi per per spingerli a prendere posizione contro l'invasione dell'Ucraina.