Confindustria apre la sede a Washington con una mostra su Leonardo da Vinci, ambasciatore del genio del Belpaese
Si tratta della prima esposizione monografica negli Stati Uniti dedicata al codice Atlantico: l’inaugurazione il 21 giugno
Confindustria sbarca a Washington. Il 21 giugno l'associazione degli industriali italiani inaugurerà la sua sede nella città degli Usa, al 1025 di Connecticut Avenue, con una mostra dedicata a Leonardo Da Vinci, ambasciatore del genio del Belpaese. La mission dell'iniziativa, che fa parte del progetto Confindustria nel mondo, che ha già visto l'apertura delle sedi di Kiev e Singapore, è dare impulso alle relazioni transatlantiche e fare da ponte tra le imprese italiane e il mercato statunitense. «Apriamo una sede a Washington Dc perché Confindustria è tornata a essere attore nelle aree geografiche strategiche per la nostra industria. Dopo Kiev e Singapore, il 21 giugno apriremo a Washington», ha annunciato il presidente della associazione industriale Carlo Bonomi, alla presentazione alla stampa, a Milano, alla Pinacoteca Ambrosiana. La prima mostra monografica negli Stati Uniti dedicata al codice Atlantico di Leonardo, intitolata “Immaginando il futuro. Leonardo da Vinci: l'anima del genio Italiano”, è l'evento dal forte impatto culturale scelto per l'operazione.
Dal 20 giugno alla Martin Luther King JR Memorial Library di Washington, simbolo di aggregazione sociale a vocazione pubblica e centro nevralgico delle istituzioni a stelle e strisce, saranno esposti fino al 20 agosto 12 disegni autografi, selezionati tra i 1119 fogli che compongono il Codice Atlantico. Le opere, custodite in Italia presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana a Milano, testimoniano la vita intellettuale di Leonardo per oltre quarant’anni, dal 1478 al 1519. Le 12 tavole originali saranno per la prima volta accessibili al pubblico negli Usa per raccontare l’impresa italiana attraverso una raccolta di progetti avveniristici in cui ricorrono temi che vanno dalla ricerca al volo. L'esposizione con la curatela del direttore della pinacoteca Ambrosiana, monsignor Alberto Rocca, sarà portata in America insieme a grandi player del mondo dell'impresa italiano, come Intesa Sanpaolo, Ita Airways e 24 ore Cultura, Dolce & Gabbana, Dompe', Pirelli, e Trenitalia.
Il numero uno di Confindustria ha spiegato perché Viale dell'Astronomia ha puntato su Leonardo da Vinci: «Rappresenta il genio italiano e abbiamo scelto di rappresentare l’industria italiana attraverso una persona conosciuta nel mondo che ha iniziato a saper fare, saper fare il bello, come facciamo noi imprenditori». Per Bonomi, in tre parole, è «una operazione Paese». E al Paese, all'Italia, Bonomi pensa quando a margine della conferenza stampa di lancio della mostra, si sofferma a ragionare sul Pnrr. Per il presidente di Confindustria «bisogna concentrarsi sui progetti che portano a una crescita potenziale del Pil». «Non ci dobbiamo dimenticare - è il suo monito - che stiamo indebitando il paese e i giovani, come si fa nelle imprese ci si indebita per crescere. Modificare il Pnrr non è un problema solo italiano: cinque Stati lo hanno già fatto, perché sono cambiate alcune condizioni e le esigenze». Il messaggio di Bonomi è chiaro e forte, proprio a pochi giorni dall'inaugurazione della prima sede a Washington, voluta all'insegna di una «diplomazia economica" realizzata dall'industria: "non vorrei che si scadesse nella polemica politica - è l'auspicio del presidente di Confindustria - e vorrei si guardasse all’interesse del Paese».