Il Tirreno

Il premio

Nobel per la chimica 2025 a Kitagawa, Robson e Yaghi: il motivo


	Kitagawa, Robson e  Yaghi (foto sito Premio Nobel, via LaPresse)
Kitagawa, Robson e  Yaghi (foto sito Premio Nobel, via LaPresse)

I vincitori hanno sviluppato un nuovo tipo di architettura molecolare

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La Royal Swedish Academy of Sciences ha assegnato il premio Nobel per la Chimica 2025 al giapponese Susumu Kitagawa, al britannico Richard Robson e al giordano Omar M. Yaghi «per lo sviluppo di strutture metallo-organiche».

Il motivo

I vincitori hanno sviluppato un nuovo tipo di architettura molecolare. Le strutture da loro create – i framework metallo-organici – contengono grandi cavità in cui le molecole possono fluire liberamente. I ricercatori le hanno utilizzate per raccogliere l’acqua dall’aria del deserto, estrarre gli inquinanti dall’acqua, catturare l’anidride carbonica e immagazzinare l’idrogeno.

Chi sono

Susumu Kitagawa è nato il 4 luglio 1951 a Kyoto in Giappone (Università di Kyoto, Kyoto, Giappone). Richard Robson è nato il 4 giugno 1937 a Glusburn nel Regno Unito (Università di Melbourne, Melbourne, Australia) mentre Omar M. Yaghi è nato il 9 febbraio 1965 a Amman in Giordania (Università della California, Berkeley, CA, Stati Uniti).

Nobel Fisica

Ieri, martedì 7, invece, è stato il turno della fisica. È nel segno della fisica quantistica la scelta della Reale Accademia Svedese delle Scienze che ha assegnato il Premio Nobel per la Fisica al britannico John Clarke, al francese Michel H. Devoret e all’americano John M. Martinis. I tre studiosi – che condividono un legame con la University of California – sono stati premiati «per la scoperta dell’effetto tunnel quantistico macroscopico e della quantizzazione dell’energia in un circuito elettrico», secondo la nota ufficiale.

«La meccanica quantistica consente a una particella di attraversare una barriera, utilizzando un processo chiamato effetto tunnel», ricorda l’Accademia nel comunicato stampa aggiungendo come una delle principali questioni della fisica è la dimensione massima di un sistema in grado di dimostrare effetti quantistici. I vincitori di quest’anno hanno condotto esperimenti con un circuito elettrico in cui «hanno dimostrato sia l’effetto tunnel quantistico che i livelli di energia quantizzati in un sistema abbastanza grande da essere tenuto in mano» continua la dichiarazione. Quando sono coinvolte grandi quantità di particelle, gli effetti della meccanica quantistica diventano solitamente insignificanti ma gli esperimenti dei fisici hanno dimostrato «che le proprietà della meccanica quantistica possono essere concretizzate su scala macroscopica».

«È meraviglioso poter celebrare il modo in cui la meccanica quantistica, vecchia di un secolo, offre continuamente nuove sorprese. È anche estremamente utile, poiché la meccanica quantistica è il fondamento di tutta la tecnologia digitale», ha affermato Olle Eriksson, presidente del Comitato Nobel per la Fisica.

Giovedì 9 ottobre è atteso quello per la letteratura; lunedì è stato assegnato quello per la medicina.

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