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Muore a 35 anni dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri


	L'uomo è stato ucciso dopo essere stato colpito dal taser 
L'uomo è stato ucciso dopo essere stato colpito dal taser 

L’uomo aveva dato in escandescenze all’interno della sua abitazione: all’arrivo dei militari ha tentato di aggredirli

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Tragedia nella mattinata di lunedì 6 ottobre 2025 nel quartiere Chiaia, a Napoli. Un uomo di circa 35 anni è deceduto dopo un intervento dei carabinieri all’interno di un appartamento in zona Rampe Brancaccio. I militari erano stati chiamati per una segnalazione di lite in famiglia.

Il tentativo di fermarlo

Al loro arrivo, intorno alle 8.40, i carabinieri hanno trovato l’abitazione a soqquadro. L’uomo, completamente nudo e in evidente stato di agitazione, avrebbe aggredito i militari, costringendoli prima a utilizzare lo spray al peperoncino e, successivamente, il taser in dotazione. Nonostante l’intervento dei soccorsi del 118, l’uomo è morto durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale.

Indagini in corso

La salma è stata sequestrata e sarà sottoposta ad autopsia per chiarire le cause del decesso. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per accertare se la morte sia collegata all’uso dello storditore elettrico o se derivi da altre cause.

Precedenti casi in Italia

Quello di Napoli è il quarto episodio in meno di due mesi in cui una persona muore dopo l’impiego del taser da parte delle forze dell’ordine. In agosto erano deceduti Gianpaolo Demartis a Olbia ed Elton Bani a Sant’Olcese (Genova); a settembre, invece, aveva perso la vita Claudio Citro a Reggio Emilia.

Le reazioni politiche

L’episodio ha riacceso il dibattito sull’utilizzo del taser. Riccardo Magi (+Europa) ha parlato di «ennesimo decesso in pochi mesi» chiedendo al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di sospendere l’uso dell’arma. Anche il senatore del Pd Filippo Sensi ha espresso preoccupazione: «Non capisco cosa si stia aspettando per fermare questa strage», ha scritto su X.

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