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Flotilla intercettata, cosa fa il governo italiano: i timori di Meloni e Salvini pensa a fermare lo sciopero generale


	La premier Meloni insieme a Antonio Tajani e Matteo Salvini 
La premier Meloni insieme a Antonio Tajani e Matteo Salvini 

Intanto per chi è stato bloccato da Israele sulle barche si aprono due opzioni

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Copenaghen per il Consiglio europeo informale, segue in stretto contatto con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, con quello della Difesa Guido Crosetto e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano l'evolversi della situazione legata alla Global Sumud Flotillia, intercettata questa sera da navi israeliane. Tajani, è stato in contatto con il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar: secondo quanto riferito, l'intero equipaggio delle navi sarà trasferito al porto di Ashdod e trattenuto in centri adibiti a tal fine. Stando a quanto precisato in una nota diffusa dalla Farnesina, i membri della Flotilla potranno scegliere tra due alternative.

Le alternative per i manifestanti bloccati da Israele

La prima è accettare l'espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili; la seconda è rifiutare l'espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato. In questo caso, membri della Flotilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell'Autorità giudiziaria, la cui pronuncia giunge generalmente dopo 48-72 ore.

I timori di Meloni

Questa mattina, arrivando nella capitale danese, la premier era tornata a chiedere uno stop dell'iniziativa, giudicata con un "un margine di pericolosità e irresponsabilità", in particolare in una fase di "equilibrio delicato" e di fronte a "una possibilità storica" di pace. Un equilibrio, che secondo Meloni, proprio iniziative come quella della Flotilla, potrebbero mettere a rischio. La presidente del Consiglio era poi tornata a sollevare perplessità sulle motivazioni degli attivisti: "Diceva di nascere per una questione umanitaria, poi si è scoperto che non era una questione umanitaria, era per forzare un blocco navale" mentre "tutti quanti dovrebbero capire che esercitare la responsabilità, attendere mentre c'è un negoziato di pace è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze del popolo palestinese. Ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità", aveva accusato.

Salvini pensa a precettare lo sciopero

Intanto, mentre domani è attesa la discussione parlamentare sulle risoluzioni per la situazione di Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina, questa sera manifestazioni e cortei si sono svolti in varie città d'Italia - Roma, Napoli, Milano, tra le altre - e per venerdì l'Usb e la Cgil hanno proclamato lo sciopero generale a sostegno della Flotilla. Un'agitazione per la quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sta valutando la precettazione. "Salvini - si legge in una nota del Mit - vuole evitare che una minoranza irresponsabile possa danneggiare milioni di italiani". Afe

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a cura di Libero Red Dolce

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