Sumud Flotilla, nuovo attacco nelle acque tunisino: ordigno incendiario sganciato sulla nave Alma – Video
La notizia è stata confermata da Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati. Non si registrano feriti
Nella notte, la nave Alma, battente bandiera britannica e parte della Global Sumud Flotilla, è stata colpita da un nuovo assalto nelle acque antistanti Sidi Bou Said, a nord di Tunisi. Secondo le prime ricostruzioni, un drone avrebbe sganciato un ordigno incendiario, provocando un rogo sul ponte superiore, successivamente domato dall’equipaggio. Non si registrano feriti tra passeggeri e marinai. L’attacco è avvenuto nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 settembre ed è il secondo: il primo era arrivato la notte precedente, con modalità simili.
La conferma delle Nazioni Unite
La notizia è stata confermata da Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati. La diplomatica italiana ha sottolineato che i filmati disponibili mostrano un velivolo privo di luci che avrebbe lanciato una granata incendiaria, probabilmente avvolta in materiale plastico imbevuto di carburante.
Le accuse della Global Sumud Flotilla
La stessa organizzazione denuncia una strategia deliberata per sabotare la missione verso Gaza. «Questi attacchi mirano a distrarci e a impedirci di raggiungere i nostri obiettivi umanitari», si legge nella nota ufficiale. Saif Abukeshek, membro del comitato direttivo della GSF, ha puntato il dito contro Israele, accusandolo di violare il diritto internazionale.
Il silenzio delle autorità
Alla richiesta di chiarimenti, né l’esercito israeliano né la Guardia Costiera tunisina hanno risposto. Quest’ultima, in precedenza, aveva definito il primo attacco – avvenuto meno di 48 ore prima contro la nave Family – come un «semplice incendio accidentale», ipotesi che appare poco credibile alla luce dei filmati diffusi dalla flottilla.
Precedenti episodi
Non è la prima volta che le flottiglie dirette a Gaza subiscono aggressioni. Nel maggio 2024 la nave The Conscience, parte della Freedom Flotilla Coalition, è stata gravemente danneggiata da due droni mentre si trovava al largo di Malta. Ancora più noto è l’assalto del 2010 alla Mavi Marmara, quando un raid israeliano in acque internazionali provocò dieci vittime e numerosi feriti, suscitando un’ondata di proteste a livello globale.