Bimbo di 9 mesi in crisi respiratoria, salvato con la manovra di Heimlich da un carabiniere (fuori servizio)
Minturno, il militare era in spiaggia: ha preso il piccolo dalle braccia della nonna che era in evidente stato di choc
LATINA. Ieri mattina, 22 agosto, a Scauri di Minturno (Latina) un carabiniere libero dal servizio, mentre si trovava in spiaggia, è intervenuto per rianimare un neonato di circa 9 mesi, con una grave crisi respiratoria.
L’intervento
Il militare, comprendendo di dover agire immediatamente, ha preso il bambino dalle braccia della nonna, in evidente stato di shock, e ha praticato la manovra di Heimlich per liberare le vie respiratorie, riuscendo a fargli riprendere conoscenza. Il carabiniere ha poi atteso l’arrivo dell’ambulanza che ha trasportato il bambino all’ospedale di Formia, dove le sue condizioni si sono stabilizzate.
Che cos’è
Come viene spiegato sul sito web dell’Istituto superiore di sanità, la manovra di Heimlich (o spinta addominale) è una tecnica «salvavita di primo soccorso che si utilizza in caso di ostruzione delle vie aeree causata da un corpo estraneo. Viene eseguita per prevenire il soffocamento di una persona nel caso in cui le sue vie respiratorie (gola, trachea) vengano bloccate da un pezzo di cibo o da un altro oggetto».
Questa manovra, che prende il nome dal suo inventore, il chirurgo toracico Henry Heimlich, si legge, «consiste nel comprimere il diaframma di persone coscienti, spingendolo verso l’alto, in modo da causare un colpo di tosse (determinato artificialmente dal violento aumento della pressione intratoracica) e la conseguente espulsione del corpo estraneo. Ciò si ottiene alternando 5 colpi alla schiena tra le scapole impressi con il palmo della mano, precisamente con la parte che si trova alla base del pollice, denominata eminenza tenar, con 5 spinte sul diaframma».
E ancora: «Questa tecnica può essere eseguita sia su adulti, sia su bambini di età superiore a un anno. È possibile attuare la manovra anche su se stessi, mettendo una mano chiusa a pugno contro il proprio addome mentre l'altra l'afferra e la spinge verso l’alto con una serie di spinte finché non si liberano le vie aeree. In alternativa, è possibile appoggiarsi con la parte alta dell’addome contro un oggetto fisso (per esempio una spalliera di un divano o di una sedia) spingendo ripetutamente col proprio corpo verso il basso fino a che le compressioni non facilitino l'espulsione dell'ostruzione».