Previsioni
Luca Sinigaglia, l’alpinista eroe morto sul Pobeda Peak per salvare una collega
La scalatrice era rimasta bloccata sulla neve con una gamba rotta in fase di discesa: tantissimi messaggi di cordoglio sui social
È Luca Sinigaglia, milanese di 49 anni, l'alpinista italiano morto nei giorni scorsi sul Pik Pobeda (7.439 m) anche noto come Picco della Vittoria, la vetta più alta della catena del Tian Shan, al confine tra Kirghizistan e Cina.
Sui social sono numerosi i messaggi dedicati all'alpinista di grande esperienza. Sinigaglia è morto nel tentativo di salvare una scalatrice russa, Natalia Nagovitsyna, rimasta bloccata sulla neve con una gamba rotta, in fase di discesa lo scorso 12 agosto. Nei giorni successivi, insieme con un altro alpinista di origini tedesche, ha prestato soccorso alla donna fornendole beni di prima necessità, fino a quando è rimasto bloccato in quota, in una bufera di neve. L’uomo è morto a causa di un edema cerebrale da alta quota, aggravato da ipotermia e congelamento.
Secondo quanto riporta Lo Scarpone, portale del Club Alpino Italiano, in base alle informazioni fornite dal Ministero della Difesa kirghiso, e diffuse dai quotidiani locali, alcuni alpinisti sarebbero inoltre rimasti feriti in fase di discesa. Per tentare un recupero, nella giornata di sabato 16 agosto, è stato inviato sul posto un elicottero militare Mi-8 con a bordo 6 soccorritori.
I soccorsi
A causa delle condizioni meteorologiche avverse, il mezzo è stato però costretto a un atterraggio di emergenza, a oltre 4.000 metri di quota, che ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Nel brusco atterraggio, alcuni soccorritori e membri dell’equipaggio hanno infatti riportato ferite di varia entità. Si è dunque proceduto all’invio di un secondo elicottero, per proseguire l’operazione di soccorso. I feriti, che si trovavano a bordo del veivolo, nessuno dei quali è risultato essere in pericolo di vita, sono stati trasportati all’ospedale di Karakol.
A causa del peggioramento delle condizioni meteo, e del calare della notte, non è stato possibile portare a termine nell’immediato l’evacuazione degli alpinisti, bloccati sulla montagna. I soccorsi sono ripresi il giorno successivo.