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Precompilata 2025, come ottenere lo sconto Irpef fino a 80 euro per le cure dell’animale domestico


	Come ottenere lo sconto Irpef per le cure degli animali domestici
Come ottenere lo sconto Irpef per le cure degli animali domestici

Il beneficio fiscale spetta solo a chi ha un reddito complessivo non superiore a 240.000 euro annui, ma inizia a ridursi progressivamente dopo i 120.000 euro

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Oltre 30 milioni di italiani vivono con uno o più animali da compagnia, ma non tutti sanno che le cure veterinarie possono alleggerire il peso fiscale. Anche per il 2025, chi ha sostenuto spese nel 2024 per la salute di cani, gatti o altri animali domestici ha la possibilità di ottenere una detrazione Irpef del 19%, entro precisi limiti previsti dalla normativa. Con l’arrivo della dichiarazione precompilata 2025, disponibile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate dal 30 aprile, ma modificabile e trasmissibile dal 15 maggio, si può verificare la presenza automatica di queste spese nel proprio modello 730 o Redditi, accedendo tramite SPID, CIE o CNS. L’invio definitivo del 730 va effettuato entro il 30 settembre, mentre chi utilizza il modello Redditi ha tempo fino al 31 ottobre.

Dove trovare le spese veterinarie nel 730 precompilato

Nel modello 730, le spese per animali da compagnia sono riportate nei righi E8-E10 sotto la voce “Altre spese”. Chi invece utilizza il modello Redditi dovrà cercare nei righi RP8-RP13. I dati arrivano da veterinari, farmacie e strutture sanitarie che comunicano al Fisco gli importi pagati dai clienti. Tuttavia, è sempre consigliato verificare la correttezza delle cifre, per evitare errori che possano compromettere il diritto alla detrazione.

Quanto si può detrarre davvero

La detrazione copre il 19% delle spese veterinarie, ma si applica solo all’importo che supera la franchigia di 129,11 euro, con un massimale di 550 euro. In pratica, il beneficio massimo ottenibile è intorno agli 80 euro per contribuente, indipendentemente dal numero di animali posseduti. Esempio: se si spendono 400 euro in un anno, si può detrarre il 19% di 270,89 euro (400 – 129,11), cioè circa 51 euro.

Chi ha diritto allo sconto

Il beneficio fiscale spetta solo a chi ha un reddito complessivo non superiore a 240.000 euro annui, ma inizia a ridursi progressivamente dopo i 120.000 euro. Inoltre, nel 2024 è previsto un taglio forfettario di 260 euro sulle detrazioni spettanti ai contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro, e questa riduzione si applica anche alle cure veterinarie.

Quali spese sono ammesse (e quali no)

Rientrano tra le spese detraibili:

  • Visite veterinarie
  • Interventi chirurgici o ambulatoriali
  • Analisi e test diagnostici
  • Acquisto di farmaci, anche da banco
  • Non sono invece detraibili:
  • Mangimi speciali (anche se prescritti)ù
  • Prodotti per toelettatura
  • Accessori e altri articoli non sanitari
  • Importante: non serve essere il proprietario registrato dell’animale, ma è essenziale dimostrare di aver sostenuto la spesa.

Pagamenti tracciabili obbligatori

Per avere diritto alla detrazione, è obbligatorio pagare con mezzi tracciabili: carte, bonifici o assegni. I pagamenti in contanti non sono validi e possono far decadere il diritto al rimborso in caso di controlli. Conservare ricevute, fatture e scontrini resta quindi una pratica fondamentale.

Un beneficio piccolo, ma utile

Nel 2025 l’Agenzia delle Entrate ha integrato oltre 1,3 miliardi di dati nella precompilata: la fetta più grande riguarda le spese sanitarie, ma stanno crescendo anche quelle veterinarie, segno che sempre più cittadini si prendono cura dei propri animali con attenzione — e che vogliono giustamente recuperare parte delle spese sostenute.

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