Capo ultras dell’Inter uccide 36enne a coltellate: la lite, gli spari e i fendenti alla gola
L’episodio alla periferia di Milano alle 10.45 del mattino: indagano i carabinieri di Pioltello
La dinamica è quella tipica del regolamento di conti. In una storia ancora da definire. Gli inquirenti sono al lavoro per delineare i contorni dell’omicidio che ha scosso la periferia milanese e la curva dell’Inter nella mattina di mercoledì 4 settembre.
I protagonisti
Da una parte Andrea Beretta, 49 anni, dall’altra Antonio Bellocco, 36 anni. Il primo, storico leader della Curva Nord nerazzurra, amico fidato braccio del vecchio capo ultrà Vittorio Boiocchi, freddato nell’ottobre 2022. L’altro condannato per mafia, erede di una delle più potenti famiglie di ‘ndrangheta, radicata a Rosarno, in Calabria, da tempo insediate al nord, e poi anche sugli spalti degli ultras della curva nerazzurra a San Siro.
Cosa è successo
Prima la “chiacchierata” sulla Smart, poi la lite e i colpi di pistola accompagnati dalle coltellate alla gola. Antonio Bellocco è stato ucciso a coltellate dal capo ultrà dell’Inter Andrea Beretta (49 anni) in via Nino Besozzi a Cernusco sul Naviglio, periferia di Milano. Stando alle prime informazioni raccolte negli istanti precedenti all'aggressione mortale Bellocco avrebbe sparato a una gamba a Beretta. Indaganoi carabinieri della compagnia di Pioltello, sul posto per i rilievi. Pare che la lite non dovrebbe essere collegati a motivi da stadio. L’omicidio poco prima delle 11 davanti alla palestra Testudo, storicamente frequentata da esponenti del tifo organizzato nerazzurro. Per Bellocco non c’è stato nulla da fare; Beretta, invece, è stato accompagnato in codice giallo al pronto soccorso del San Raffaele a causa di una ferita da arma da fuoco alla gamba. Secondo quanto trapelato è stato arrestato.