Il Tirreno

Il femminicidio

L’autopsia su Giulia Cecchettin: oltre 20 coltellate, morta dissanguata dopo la seconda lite


	Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin

Quando l’ex fidanzato l’ha abbandonata nella zona del lago di Barcis la giovane era già cadavere. L’interrogatorio di Turetta durato più di cinque ore

01 dicembre 2023
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ROMA. Giulia Cecchettin è morta dissanguata dopo che Filippo Turetta, il suo ex fidanzato, le ha reciso l'aorta con una delle moltissime e profonde coltellate che le ha inferto. Sono questi i primi risultati - secondo quanto è in grado di anticipare LaPresse - dell'autopsia effettuata alla Uoc di Anatomia Patologica dell'università di Padova sul corpo della ragazza.

Aggredita con oltre 20 coltellate

Turetta avrebbe aggredito la giovane nel primo parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo e poi Giulia sarebbe morta subito dopo la seconda lite, avvenuta a Fossò. Quando Turetta l'ha poi abbandonata nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, secondo quanto è in grado di anticipare LaPresse, Giulia era già cadavere. Filippo Turetta ha infierito sul corpo di Giulia Cecchettin mentre era ancora viva con più di 20 coltellate, profonde diversi centimetri. Quelle mortali avrebbero causato la morte di Giulia per emorragia. Durante l'esame autoptico sono stati effettuati, oltre agli esami ematici, anche quelli radiologici come la Tac.

Per cristallizzare le evidenze dell'esame medico, effettuato dal perito medico legale incaricato dalla procura di Venezia Guido Viel dell'equipe medica del professor Angelo Paolo Dei Tos, responsabile della UOC di Anatomia Patologica dell'Università di Padova, nella relazione medico legale, bisognerà collegare ai dati scientifici gli elementi che sono emersi dalle immagini delle telecamere, come gli orari e le date, che hanno immortalato alcune scene dell'aggressione e della fuga della Fiat Grande Punto di Filippo Turetta. La macchina utilizzata per trasportare il corpo e per la fuga, prima in Austria e poi in Germania, arriverà in Italia domani. All'esame autoptico hanno partecipato anche i consulenti di parte della famiglia Cecchettin, Stefano D'Errico e Stefano Vanin e quello della difesa di Turetta, la dottoressa Monica Cucci.

L’interrogatorio di Filippo Turetta

A 100 km di distanza, Filippo Turetta nel carcere di Verona ha deciso in un interrogatorio fiume durato più di 5 ore di fornire la propria versione dei fatti su quello che è successo la sera dell'11 novembre, davanti al pm di Venezia, Andrea Petroni. La procura di Venezia solo dopo i risultati definitivi dell'autopsia sul corpo della studentessa potrebbe aggiungere l'aggravante della crudeltà nel capo d'accusa contestato, così come quella della premeditazione. Per Filippo Turetta ad oggi l'accusa contestata è quella di sequestro di persona, omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

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