Il Tirreno

Il lavoro degli inquirenti

Tragedia a Mestre, inchiesta della Procura: si parte dal racconto di quattro sopravvissuti


	Il bus precipitato a Mestre
Il bus precipitato a Mestre

Nel rogo sembrerebbe che siano andati completamente distrutti i sistemi di videosorveglianza interni all'autobus

1 MINUTI DI LETTURA





La procura della Repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo d'inchiesta, per ora contro ignoti, dopo l'incidente in cui sono morte 21 persone – nella serata di martedì 3 ottobre -, tra cui almeno due bambini e ne sono rimaste ferite 18 tra cui diversi minori, una dei quali in grave pericolo di vita. Il bus precipitato dal cavalcavia Vempa e poi andato a fuoco, stava rientrando al camping 'Hu', di Marghera. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Venezia, la polizia ferroviaria, la stradale, i carabinieri e la polizia locale. Gli inquirenti stanno ascoltando come persone informate sui fatti quattro superstiti di nazionalità tedesca, rimasti feriti lievemente. Nel rogo sembrerebbe che siano andati completamente distrutti i sistemi di videosorveglianza interni all'autobus. Alcune telecamere per il controllo dei flussi di traffico, al vaglio degli investigatori, potrebbero contribuire a chiarire la dinamica della tragedia. Per il momento non si esclude un malore improvviso del conducente del bus.

Dall'Italia

La tragedia

Palermo, muore sub che stava lavorando al recupero del Bayesian

Sani e Belli