Il Tirreno

Politica: la novità

Toti lancia Italia al Centro: “Le coalizioni non esistono più. L’attuale sistema politico è finito”

Giovanni Innamorati

	Toti all'evento organizzato per il lancio del suo partito (Foto Mauro Scrobogna/LaPresse)
Toti all'evento organizzato per il lancio del suo partito (Foto Mauro Scrobogna/LaPresse)

"Italia al Centro - ironizza Antonio Tajani – è un esercito di generali senza truppa"

09 luglio 2022
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Forte di un incoraggiante base territoriale in diverse regioni italiane, Giovanni Toti tenta il salto dalla sua Ligura alla dimensione nazionale, lanciando Italia al Centro, movimento che aspira a scardinare l'attuale bipolarismo. Alla prima convention nazionale del nuovo partito fanno sentire la propria voce alcuni possibili partner o contendenti di questa operazione da Carlo Calenda a Ettore Rosato e Clemente Mastella. Ma la voce più forte e dissonante è quella di Silvio Berlusconi che, dopo aver affermato "il centro sono io", ribadisce oggi il concetto con un video che ricorda la sua discesa in campo del 1994 e conferma l'intenzione di marcare il territorio al centro. Toti raduna a Roma non solo i 12 parlamentari che fanno riferimento a lui, ma anche i 16 amministratori regionali, i 42 sindaci e gli oltre 600 amministratori territoriali che Italia al Centro esprime. Un punto di forza per un neonato partito, il cui leader ambisce al salto di qualità e addirittura a scardinare il sistema della seconda Repubblica.

"Le attuali coalizioni - dice Toti - non esistono più, sono solo cooperative elettorali. L'attuale sistema politico è finito". Per questo serve una nuova legge elettorale che prenda atto di questa nuova fase e la fotografi con un proporzionale con sbarramento. Una analisi condivisa dagli ospiti Carlo Calenda ed Ettore Rosato, che però rispetto alla nuova creatura e all'offerta di Toti di dialogare e partecipare al "cantiere", si pongono in modo diverso. Calenda conferma che con +Europa il 24 settembre darà vita a un partito liberale che correrà sicuramente da solo, e su questo chiede a Toti di esprimersi "con nettezza". Rosato è più dialogante: "dobbiamo collaborare per costruire insieme una ciambella di salvataggio contro i populismi", avvertendo che secondo Iv, "per fare questa operazione del terzo polo la legge elettorale è indifferente". Anche Clemente Mastella, con il suo Noi di Centro, tiene la "porta aperta", per usare la metafora della canzone di Gianni Morandi che è il leit motiv dell'evento odierno insieme al colore arancione. Molto più cauta Mariastella Gelmini, che ha ripete di essere presente solo per amicizia personale verso Toti e per parlare di Pnrr e di agenda di governo. Ma la sola sua presenza, in giacca arancio, suscita speranza in Italia al Centro. Intanto piomba sulla kermesse l'intervento distonico di Silvio Berlusconi, che sceglie il giorno della convention del suo ex consigliere politico per una seconda discesa in campo.

In un breve video di cinque minuti descrive "l'Italia che sogno", dove regna la libertà, la flat tax al 25%, la famiglia naturale, il garantismo, l'europeismo e l'atlantismo. "Questo è il mio sogno, è il sogno di Forza Italia: se questo è anche il vostro sogno aiutatemi a realizzarlo", chiama alle armi i moderati. Suggestioni che preoccupano fino a un certo punto Toti, convinto che le forze si aggregheranno sul progetto del Terzo Polo a partire da temi concreti (energie, transizione ecologica, politiche industriali, semplificazioni). Ma è il tono da seconda discesa in campo di Berlusconi ad essere significativo, perché indica l'intenzione di non lasciare spazio al centro, bloccando qualsiasi operazione terzista. "Italia al Centro - ironizza Antonio Tajani – è un esercito di generali senza truppa". Toti ribatte: "Non puntiamo ai generali ma a un partito in cui i generali li scelgono gli iscritti", non come in Forza Italia.

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