Grosseto, 34enne truffato mentre cerca casa in affitto: finti agenti spariscono con i soldi
«Li ho dati in contanti come garanzia, dopo 4 mesi di ricerca»
GROSSETO. Quando s’è imbattuto in quell’annuncio su un noto portale di compravendite e affitti ha subito contattato il numero indicato, ma senza avere troppe speranze. Di case ne aveva già viste tante negli ultimi tre, quattro mesi di ricerca a Grosseto, e ogni volta l’immobile gli era “sfuggito”. Quindi non s’era fatto troppe illusioni per quel trilocale in pieno centro storico a 700 euro al mese.
«Non avevo mai trovato niente, nonostante un lavoro stabile come elettricista e tutti i requisiti per sostenere una locazione. I proprietari, però, preferiscono quasi sempre lavoratori statali. Ho pregato tanto per avere una casa e quell’occasione mi era sembrata uno spiraglio di luce dopo tanta difficoltà», racconta Wilfreddy Perez, 34enne residente a Follonica.
Stavolta, infatti, Perez non si trova davanti alcun ostacolo. Contatta il numero indicato come responsabile della trattativa, che si presenta come agente immobiliare. Sono in due, in realtà, un uomo e una donna. E gli danno subito appuntamento per il giorno successivo, per vedere l’appartamento.
Poco prima della visita, a Perez arriva un messaggio. «Mi viene fatto presente – racconta – che, qualora fossi stato interessato all’affitto, avrei dovuto portare due mensilità in contanti da versare alla proprietaria come garanzia per la stipula della proposta di locazione. Il deposito, mi viene spiegato, deve essere in contanti per facilitare l’operazione».
Fatto sta che la visita va bene: «L’appartamento mi piace – spiega Perez – e allora decido di fermarlo, anche perché mi dicono che c’erano altre proposte. Non mi sembrava vero di aver trovato finalmente una casa, senza ulteriori garanzie se non il mio lavoro. Per questo ho ceduto a tutte le richieste che mi venivano fatte».
Due mensilità corrispondono a 1.400 euro. Non pochi e, soprattutto per chi non ha liquidità immediata, difficili da reperire. Eppure Perez riesce a racimolarne una parte e ad anticipare i soldi nell’immediato, credendo così di ottenere finalmente la casa tanto cercata e desiderata.
«Nell’immediato – racconta il cittadino – non ero riuscito a trovare l’intera somma richiesta. Però mi dicono che comunque non importa, basta anche una mensilità soltanto». Viene quindi stabilito l’appuntamento per la consegna dei soldi. E mentre i due presunti agenti rassicurano e affermano di preparare tutte le carte necessarie per stilare il contratto, Perez consegna loro 250 euro poche ore dopo la visita; il giorno successivo, i restanti 450 euro. «Mi sono fidato: da un lato pensavo di avere risolto finalmente il problema di trovare una casa, dall’altro queste due persone mi sembravano molto preparate, usavano termini tecnici. Non mi sembrava una truffa».
I problemi iniziano una volta affidati i soldi della (sedicente) caparra. Perez, tramite WhatsApp, sollecita più volte il contratto di locazione, che tarda ad arrivare.
All’inizio i messaggi non ottengono risposta. «Poi – racconta il 34enne – l’agente mi dice che è stata poco bene e che era tutto pronto. Mancava solo la firma del proprietario dell’immobile». Perez si rassicura, ma ancora questo pdf con le carte non arriva. Allora li contatta di nuovo. Loro prendono ancora tempo. Gli rispondono «seccati per l’insistenza, che era tutto pronto e che sarebbe arrivata una chiamata dal collega». A un certo punto – e siamo ormai a venerdì scorso – Perez scrive di non voler più continuare la trattativa. Chiede la restituzione dei 700 euro anticipati. Chiama il numero dell’agente immobiliare. Nessuna risposta. «A quel punto ho capito di essere stato truffato», dice Perez, che ieri ha sporto denuncia.
«Sono davvero amareggiato. E ora – sottolinea Perez – non solo ho perso i 700 euro anticipati, ma dovrò ricominciare con la ricerca di una casa in affitto, che comunque mi serve. Dovrò contattare altre agenzie per avere un appartamento, ripartire daccapo. Ero felice di aver trovato finalmente qualcosa: lavoro come elettricista e spesso, quando trovavo un possibile immobile, ho visto preferire contratti statali, ritenuti più stabili e sicuri dai proprietari di case. Questa volta non c’erano tante richieste; eppure, per come si sono presentati, mi sembrava veritiero e per questo sono andato avanti. Mi sono deciso ad anticipare anche in contanti per paura che qualcun altro mi precedesse, dopo quattro mesi di ricerca». Da qui l’appello: «Se qualcuno dovesse avere un immobile che mi vuole affittare, mi può contattare».
Sarebbero diverse le persone che ritengono di essere state truffate secondo un modus operandi molto simile a questo. Tanto che alcuni di loro avevano anche chiamato la trasmissione Le Iene: e l’altra sera una troupe si sarebbe interfacciata con i presunti colpevoli, forse gli stessi di questo caso, rincorsi tra via Matteotti e il centro storico da alcune vittime che chiedevano di avere indietro i soldi, come raccontano testimoni.
