Le ricerche
Grosseto, Irene Dari e la forza di ricominciare dopo l’amputazione: «Primi passi con le protesi»
Il sostegno di amici, associazioni e Conad è stato fondamentale: «Grazie a loro non mi sono mai sentita sola»
GROSSETO. «Mi sono rimessa in piedi e ho mosso i primi passi, sono contenta». Lo dice al Tirreno Irene Dari che continua il suo iter riabilitativo e ha raggiunto un altro traguardo.
A novembre dello scorso anno Dari si era ammalata: credeva che si trattasse di una banale influenza. Febbre e disturbi gastrointestinali. In realtà era qualcosa di ben più grave, scoperta per caso una sera quando il malessere non accennava a passare: Irene si era scurita in viso e il marito la portò al Misericordia di Grosseto.
La sua vita rimase appesa a un filo con un ricovero in rianimazione dal 28 novembre al 13 dicembre quando poi si rese necessario il trasferimento in un centro di eccellenza che fosse in grado di affrontare la situazione che viveva la donna. Qui le furono amputati gli arti, prima le gambe e poi le braccia. Dalla corsa all’ospedale Misericordia fino a oggi sono successe moltissime cose, in particolare l’affetto che in questi mesi ha circondato Irene. Sono proliferate raccolte fondi in suo aiuto.
Tra le molte iniziative c’è da segnalare quelle di Conad. Una prima raccolta era stata fatta in primavera: alla fine dell'iniziativa erano stati versati nel conto corrente dedicato a Dari 40mila euro: 30 mila raccolti con le donazioni dei clienti e 10mila donati direttamente tramite Clodia dai dipendenti e dai soci.
Una nuova iniziativa lanciata da Paolo Degli Innocenti si è conclusa a fine ottobre. Sono stati raccolti 7mila 103 euro (2989 nel supermercato di via Scansanese, 1973 in via Senegal, 1527 in via Clodia, 558 euro al Pet store e 56 euro a Castiglione della Pescaia). A questi 7mila ne sono stati aggiunti 5mila da Clodia Commerciale per un totale di 12mila 103 euro. Una nuova manifestazione di affetto nei confronti di Irene da parte di Conad, dove lei ha lavorato per un periodo di tempo in passato, che le scalda il cuore.
«Quello che Conad ha fatto per me – commenta Irene – è davvero esagerato, ringrazio Paolo Degli Innocenti per la sua vicinanza e tutti gli amici di Conad e le persone che hanno donato. Tutte queste iniziative che sono state organizzate da moltissime persone, associazioni, comitati e da tutti coloro che lo hanno fatto non mi hanno mai fatto sentire sola e anzi mi hanno molto motivata. Sono state molto importanti. Adesso mi sono arrivate le protesi non proprio definitive ma quasi – conclude Irene Dari – Faccio tanta fisioterapia, ho mosso i primi passi, fatto le prime camminate, e qualcosa anche senza le stampelle e quindi sono contenta. Mi sembra di aver raggiunto un buon traguardo che mi rende molto fiera di me».
