Il Tirreno

Grosseto

Incredibile

Pulisce le panchine imbrattate e viene denunciato: il caso a Orbetello – Ma il super volontario non molla: «Il mio impegno prosegue»

di Sara Landi

	A destra il volontario multato
A destra il volontario multato

Nessuno strumento o mezzo abrasivo per non rovinare la superficie: solo olio di gomito e le scritte vanno via. Ma qualcuno ha sporto querela

3 MINUTI DI LETTURA





ORBETELLO. Nella sua lunga storia di volontariato civico l’orbetellano Fabio Lubrano non si è mai risparmiato: ha salvato dalla strada tanti animali in pericolo o feriti, ha ripulito e piantumato aiuole, ha portato via quintali di rifiuti dalla laguna, dalle spiagge e dai boschi. Mai si sarebbe aspettato di ricevere una querela per aver ripulito due panchine da scritte vandaliche. I fatti risalgono al mese di aprile 2025 ma solo ora il volontario ha deciso di rendere pubblico quanto gli è capitato sulla sua pagina social. Contattato dal Tirreno Lubrano ha confermato il suo racconto che comincia il 23 aprile scorso. Ed è una storia di cui ancora non è stata scritta la parola fine.

Il racconto

«Ricordiamo tutti l’imbrattatore che per mesi ha lasciato le sue scritte vandaliche ovunque: sulle mura ciclopiche, sulle pensiline, sulle panchine – racconta Lubrano – Alcuni lo hanno perfino fotografato mentre compiva le sue azioni ma non è mai stato individuato. Ecco, era il periodo di Pasqua e io ho deciso di ripulire a mano due panchine che stavano all’ingresso della piazza principale. Volevo dare un segnale in qualche modo, sperando che il mio gesto ispirasse il recupero dei beni vandalizzati». Nessuno strumento o mezzo abrasivo per non rovinare la superficie: solo olio di gomito e le scritte vanno via. A riprova anche nel suo post Lubrano esibisce le foto delle due panchine prima e dopo la pulizia. Dopo pochi giorni accade l’imprevisto.

Fulmine a ciel sereno

«Il 23 aprile – ricorda Lubrano – gli agenti della polizia municipale di Orbetello mi recapitano a casa una notifica di querela. Io non resto più di tanto sorpreso perché già in passato ho ricevuto lettere anonime e intimidazioni; ad ogni modo chiedo da chi provenga l’atto e a cosa si riferisca. Gli agenti mi rispondono che non sanno da parte di chi arrivi ma che, come scritto sulla notifica stessa, avrei commesso il reato previsto dall’articolo 639 del codice penale: si parla di “imbrattamento e deturpamento di un bene mobile”. A quel punto mi tornano in mente le due panchine imbrattate dall’anonimo vandalo mai individuato e da me ripulite». E qui sta l’aspetto paradossale secondo Lubrano della vicenda: «C’è un tizio che ha agito indisturbato per mesi e la colpa viene data a me che le panchine le ho ripulite».

Amarezza e determinazione

Ma c’è un altro aspetto che lascia amareggiato il cittadino, che ha dovuto nominare un proprio legale per farsi assistere. «Sono trascorsi alcuni mesi – dice Lubrano – e non so ancora chi sia il querelante, anche se di solito è il proprietario del bene, se sono state compiute le indagini del caso e se la mia posizione è stata o meno archiviata». Su una cosa Lubrano è certo: «L’amarezza è tanta ma non smetto di fare volontariato perché quello che ho fatto l’ho sempre fatto non per interesse o tornaconto personale (anzi, ci ho rimesso soldi, tempo e a volte anche la salute) ma per amore del mio paese e dell’ambiente. Non l’ho mai fatto per me ma per tutti. E se mi dovessi difendere in un’aula di tribunale lo farò con la dignità di chi sa di aver agito per una giusta causa».  l

Primo piano
Salute

Tumori, dopo l’appello c’è la buona notizia per Laura: l’Aifa autorizza il farmaco salvavita