Pistoia, truffa nel centro migranti di San Marcello: 5 arresti e sequestro da 720mila euro ai gestori della cooperativa Desy
Operazione dei Nas di Firenze: arrestati amministratori e collaboratori della Desy per concussione, frode e truffa ai danni dello Stato. L’inchiesta partita dal Cas di San Marcello Piteglio rivela condizioni di degrado e servizi fantasma
PISTOIA. È da San Marcello Piteglio, piccolo comune montano in provincia di Pistoia, che si è aperto il fascicolo che oggi, mercoledì 1 ottobre, ha portato a cinque arresti e al sequestro di beni per oltre 720 mila euro.
Nel dicembre 2023 i Nas di Firenze, insieme ai carabinieri di Pistoia, entrarono nell’ex “Hotel Giardini”, adibito a Centro di accoglienza straordinaria per migranti, e trovarono condizioni igienico-sanitarie definite “gravissime”: muffe, liquami, sporcizia diffusa, ambienti insicuri, assenza di riscaldamento e acqua calda. La Prefettura dispose lo sgombero immediato.
Da quel sopralluogo è partita l’inchiesta che ha svelato il presunto sistema illecito della cooperativa sociale Desy, attiva non solo in Toscana ma anche in Campania, Lombardia e altre province. Secondo gli inquirenti, la Desy avrebbe percepito compensi pubblici per servizi mai erogati: dall’assistenza sanitaria alla mediazione linguistica, dal sostegno psicologico all’alfabetizzazione. Gli ospiti riferivano di non ricevere quasi mai il pocket money giornaliero di 2,50 euro e in alcuni casi di restare senza cibo per giorni.
Agli indagati, tutti residenti a Castel San Giorgio in provincia di Salerno, vengono contestati reati pesanti: concussione, frode nelle forniture pubbliche, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsi ideologici. Tra gli arrestati figurano l’amministratore di fatto Salvatore De Simone, 47 anni, l’amministratrice legale Margherita Corrado, 45 anni, e tre collaboratori: Antonietta Angrisani, 47 anni, collaboratrice; Giuliana Nocera, 37 anni, collaboratrice (psicologa); Guglielmo Capuano, 58 anni, collaboratore.
Le indagini hanno accertato anche presunti falsi documentali: operatori che attestavano presenze nei Cas mentre si trovavano altrove e fatture duplicate presentate a diverse Prefetture per ottenere rimborsi multipli.
Tra il 2022 e il 2024 la Desy avrebbe incassato oltre 1,2 milioni di euro. L’inchiesta, nata tra i monti pistoiesi, si allarga ora a più regioni e apre interrogati