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Il caso

Vandali dell’orrore Gavorrano: aperte le sacche dei cadaveri – Cosa succede nel cimitero che “vive” di notte

di Sara Venchiarutti

	I danni al cimitero di Ravi
I danni al cimitero di Ravi

L’episodio condannato dall’amministrazione comunale: a luglio altro blitz

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GAVORRANO. Un atto vandalico del genere non era mai capitato. Almeno, non negli ultimi anni. Nella mattina di venerdì 12 settembre diversi cittadini si sono accorti che c’era qualcosa di strano nella stanza del commiato del cimitero di Ravi, nel comune di Gavorrano. La porta di accesso era scassinata e, all’interno, le due sacche che contenevano i resti provenienti da esumazioni erano aperte. A segnalare il fatto – grave – è stata la stessa amministrazione comunale che, con un post sul profilo ufficiale, ha condannato «fermamente il gesto e qualsiasi azione che offenda la memoria e la sensibilità della comunità locale».

Cosa è successo

Intanto il Comune ha immediatamente provveduto a sporgere denuncia alle autorità competenti, non appena ricevuta la segnalazione. E, come priorità, la porta della stanza del commiato, quella per l’appunto scassinata dai vandali, è stata prontamente riparata dalla squadra esterna del Comune. Difficile dire già ora se qualcosa è stato portato via o meno da quelle sacche. Quel che è certo è che ignoti si sono introdotti proprio all’interno di quella stanza e che le sacche sono state ritrovate aperte. Se è vero che un atto di questo tipo non era stato registrato, i cimiteri del territorio – da Ravi a Caldana - conoscono sin troppo bene il vandalismo.

I precedenti

Appena a luglio del 2024 infatti qualcuno s’era introdotto nel cimitero di Caldana per poi lasciarsi alle spalle vasi di fiori rovesciati, lapidi sfregiate, lumini danneggiati. A trovarsi davanti il triste scenario sempre i cittadini che erano andati a visitare i propri cari e che, non appena hanno visto cosa era successo, hanno subito segnalato al Comune. Soprattutto donne del paese, che per prime hanno avvisato il Comune e che si sono messe a sistemare, per quanto possibile, l’area oggetto del vandalismo. Un gesto anche allora definito «vile e inqualificabile» dall’amministrazione comunale, perché «ha colpito un luogo sacro e di raccoglimento, arrecando dolore e sconcerto a tutta la comunità». E se nel 2024 gli atti di vandalismo avevano provocato danni significativi a tombe, lapidi e monumenti funebri, stavolta a sconvolgere è soprattutto il contenuto dei sacchi aperti da chi si è introdotto nella sala del commiato. Insomma, non c’è pace per i cimiteri del territorio di Gavorrano, spesso oggetto di segnalazioni da parte di cittadini e dell’opposizione, che proprio dopo gli episodi di vandalismo di luglio scorso avevano lamentato l’assenza di un efficace sistema di chiusura serale, notturno, che in qualche modo contrasti la possibilità di accesso al luogo sacro. Certo, nessuna giustificazione per gli atti di vandalismo, ma secondo l’opposizione bisognava investire per ripristinare i sistemi di automazione che ad orario controllato garantivano la chiusura dei cimiteri.

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