Grandinata a Pomonte, vigneti distrutti a Scansano: danni enormi al Morellino di Scansano
Chicchi grandi come noci hanno colpito per mezz’ora le campagne: distrutti oltre 60 ettari di vigne. “È rimasto solo qualche grappolo, ho perso il lavoro di una vita”, racconta l’imprenditore Fabrizio Rossi
POMONTE. Dalla distruzione del fuoco alla furia del ghiaccio. Un’ampia zona di Maremma ne è uscita, a Ferragosto, devastata. Mentre il territorio di Roccalbegna andava in fiamme, a Pomonte nelle campagne di Scansano la grandine colpiva duro distruggendo decine di ettari di vigneti, con danni enormi alle aziende.
«La mia vigna è massacrata», lamenta un imprenditore di Cerreto piano. Il disastro è successo nel primo pomeriggio del 15 – conferma la sindaca Bice Ginesi – perlopiù nella zona del Pontoncino, vicino a Cerreto piano, in fondo al Salaiolo. Benedetto Grechi, presidente della Cantina cooperativa dei Vignaioli del Morellino di Scansano, fa una prima stima. «Solo considerando le nostre imprese associate – dice – parliamo di circa 60 ettari di vigne distrutti dalla grandine». Il tutto è durato circa 30-40 minuti. «Io non ero in zona quando è successo – continua Grechi – In serata (la sera del 15, ndr) ho parlato con un agronomo con il quale faremo un sopralluogo lunedì mattina (domattina, ndr) e valuteremo l’entità dei danni». Già nel 2017 c’era stata una grandinata importante, ma stavolta è stata molto più potente e dannosa.
I danni alla poggio Carlo: da un grande raccolto al disastro
Tra le più colpite l’azienda agricola Poggio Carlo, un’eccellenza del territorio. L’impresa (come le altre socie della Cooperativa) conferisce le uve alla cantina, che le trasforma e commercializza; gli utili sono divisi tra i soci. Il titolare dell’azienda Poggio Carlo – Fabrizio Rossi – racconta di essere stato in ferie al mare e poi di essere tornato il 15 agosto. «Ero a pranzo a Pomonte quando intorno alle 14 è iniziata la burrasca. Prima è scesa un po’ d’acqua, poi ha smesso e poi è venuta la grandine, che mi ha portato via tutto. Qui davanti al frantoio ho 15 ettari, è rimasto solo qualche grappolo, per il resto è tutto falcidiato. Stanotte non ci ho dormito». Il bilancio è drammatico, si parla nel suo caso di circa 30 ettari devastati dalla grandine tra vigneto e oliveto, danni distribuiti praticamente in due aziende, una delle quali confinante e a circa un chilometro di distanza dall’altra. Tra filari di viti e olivi vecchi e più giovani, è stata una devastazione. Il danno è stato soprattutto ai 20 ettari di Morellino ma sono danneggiati anche «tutti e 2 gli ettari di bianco. La grandine è scesa con una violenza incredibile, i chicchi erano grandi come noci, cadevano senza intermittenza». A un certo punto i terreni erano imbiancati. L’imprenditore ha assistito al tutto praticamente “in diretta” senza poter fare niente mentre il maltempo gli annientava il lavoro di una vita. In mattinata, ieri, è stato contattato dalla sindaca Bice Ginesi. I danni sono ancora da quantificare, tra quelli diretti e i mancati introiti. La vendemmia sarebbe iniziata a fine agosto e solo fino a una settimana fa prometteva un raccolto eccellente. Una beffa.