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Maremma, i divieti di balneazione “lampo”: affissi e tolti, resta la polemica (per il tipo di controlli)

di Matteo Scardigli

	Un divieto di balneazione sul lungomare di Grosseto in seguito all’ordinanza del sindaco poi revocata (foto Agenzia Bf)
Un divieto di balneazione sul lungomare di Grosseto in seguito all’ordinanza del sindaco poi revocata (foto Agenzia Bf)

Arpat: disco verde alle aree di Castiglione della Pescaia, Grosseto e Scarlino. La protesta di un balneare

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GROSSETO. Come Roy Scheider ne Lo Squalo: tutti fuori dall’acqua, ché non è sicura. Non perché ci sia il famigerato Carcharodon carcharias, ma per l’Escherichia coli: il batterio molto diffuso non sempre pericoloso per l'uomo ma presente in concentrazioni superiori ai limiti consentiti. E i bagnanti con il fiato sospeso, e i balneari sul piede di guerra.

Succede lunedì 14 a Scarlino nelle aree nord Fiumara, nord emissario e sud emissario, poi a Grosseto, lato nord foce San Rocco, e infine a Castiglione, prima Punta Ala levante e poi martedì 15 Castiglione - lungomare di ponente. Divieto anche a Orbetello, nell’area compresa tra il canale di Ansedonia e i 100 metri sulla sinistra idraulica del canale della Tagliata, ma qui le cause sono altre e Arpat non c’entra nulla (è una decisione autonoma del primo cittadino Andrea Casamenti).

È infatti l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, in seno a controlli programmati/routinari, ad aver fatto i prelievi e, secondo la procedura operativa standard, ad aver dato comunicazioni ai rispettivi sindaci competenti per territorio, che hanno adottato le ordinanze: tutti fuori dall’acqua fino a nuovo ordine.

A partire dalla stagione 2020, infatti, il ministero della salute ha autorizzato un metodo rapido per la ricerca di E. coli che rende il risultato definitivo già dopo 24 ore – e non più 48 come prima – semplificando la comunicazione tra enti e con i cittadini. Una volta che gli esiti dei rilievi sono stati validati dal laboratorio entrano nella banca dati: il sistema di pubblicazione interroga la banca dati alle 8, 11, 14, 17 e 20 di ogni giorno e i contenuti sull’apposita pagina web si aggiornano in corrispondenza.

I divieti in questione sono tutti di natura temporanea: in caso di analisi effettuate per valutare il rientro nei limiti Arpat comunica gli esiti ai primi cittadini e loro pubblicano di buon grado le ordinanze di revoca. I divieti permanenti, invece, stabiliti all’inizio della stagione, vengono istituiti per motivi diversi (comprese ragioni igienico-sanitarie); in provincia ce ne sono 14: a Castiglione il porto della cittadina e quello di Punta Ala, a Follonica alla foce della Gora delle Ferriere e al porto-canale alla foce del Cervia, a Grosseto in porto e alla foce dell’Ombrone, sull’Isola del Giglio in porto, a Monte Argentario nei porti di Cala Galera, Porto Ercole e Porto Santo Stefano, a Orbetello nel porto di Talamone, e infine a Scarlino alla foce del canale Solmine e sotto il pontile Solmine, e – anche qui – in porto.

Uno “sfasamento” che può essere percepito tra prelievi e ordinanze è spiegato dal diagramma di flusso Arpat, dato che risultati fuori norma comportano prelievi suppletivi entro le 72 ore (tre giorni) dai routinari: la parola chiave è proprio “entro”. Motivo per il quale i tre Comuni attendevano gli esiti per ieri pomeriggio, con i rispettivi sindaci già con le penne appoggiate in calce alle ordinanze; a Castiglione e Grosseto l’agenzia ha dato il via libera poco dopo le 15,40 ed Elena Nappi e Antonfrancesco Vivarelli Colonna hanno firmato un attimo dopo, e a stretto giro di posta Francesca Travison a Scarlino.

Ciò non toglie che i divieti sono divieti, e una volta emessi entrano subito in vigore; con i bagnanti in cerca – letteralmente – di altri lidi. «L’altro pomeriggio è stato il fuggi fuggi generale, e lo stabilimento è deserto», si sfoga Riccardo Tomi, titolare del bagno Gabbiano Azzurro; il primo stabilimento balneare che si trova risalendo dalla foce San Rocco verso nord, che non ha accolto con particolare filosofia l’ordinanza (poi revocata): «La gente era inferocita, per non dire di peggio. Perché giustamente se c’è un’ordinanza sei tenuto a farla rispettare, ma se i clienti non vengono a noi saltano i giornalieri e tutto il cibo che abbiamo preparato per la giornata resta nella vetrina del bar».

La contestazione dell’imprenditore balneare è rivolta alla metodologia di cui sopra: «È chiaro che se vieni a fare i controlli il giorno dopo un acquazzone così (domenica Regione Toscana aveva dato allerta meteo arancione, ndr) in acqua ci trovi di tutto: bisognerebbe – suggerisce – aspettare un attimo e dare al mare il tempo di smaltire tutto da solo».

Ricapitolando: ordinanze di divieto di balneazione revocate a Castiglione, Grosseto e Scarlino, in tutte le aree; resta in vigore solamente quella di Orbetello e limitatamente al tratto indicato.

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