Guido e i relitti perduti: chi è l’esploratore innamorato della Toscana che ha individuato oltre 80 imbarcazioni sommerse
Porto Ercole, il suo catamarano da ricerca ha affascinato gli appassionati di immersioni. Hanno visto da vicino i robot che possono scendere a 4mila metri di profondità
PORTO ERCOLE. Si definisce «un esploratore e non un cacciatore di relitti» e ha raccontato le sue esperienze durante una serata in cui ha illustrato i suoi ultimi ritrovamenti. Lui è un uomo che ha fatto scoperte inaspettate nelle profondità marine e che ama studiare e leggere oltre il ritrovamento in se stesso. È l’ingegner Guido Gay, 86 anni, laureato al Politecnico di Milano nel 1964, di origine piemontese, nazionalità italiana e svizzera, particolarmente dotato come “inventore” ideatore progettista e costruttore in svariati campi della tecnica sempre con idee originali fuori dagli schemi consueti.
Nel 1979 fondò la società Gaymarine e dieci anni più tardi una ditta in Svizzera ora denominata Idrobotica, per la produzione dei sottomarini robotizzati Pluto, specializzandosi in apparecchi molto adatti al settore militare della caccia alle mine e per ricerca scientifica. Gay, con la pensione, dopo aver veleggiato in giro per il mondo, decise di costruire un catamarano. «Mia moglie voleva veleggiare comoda e così realizzai questa barca portandoci sopra il mio ufficio e i miei strumenti». Fu così che con il catamarano a vela Dedalus adatto al diporto ma anche particolarmente attrezzato per servire da nave madre ai veicoli sottomarini Pluto ha scoperto relitti cercati da molti come la Corazzata Roma.
«Una scoperta emozionante visto che – dice al Tirreno – tutti la cercavano ma nessuno riusciva a trovarla». Nei giorni scorsi Gay era, appunto, a Porto Ercole. Continua, infatti, la collaborazione tra Argentario Divers e la Fondazione Azionemare. Guido Gay è stato ospitato con il catamarano da ricerca Daedalus, nel porticciolo di Porto Ercole, durante l’Argentario Technical week, che ogni anno raduna subacquei e appassionati da tutta Italia. Tutti gli interessati, subacquei e non, hanno potuto visitare il catamarano e osservare da vicino i Rov (Remotely Operated Vehicle) Pluto, veicoli sottomarini filoguidati che possono raggiungere i 4mila metri di profondità. Grazie a essi, in oltre 20 anni di navigazioni, Gay ha esplorato ambienti marini profondi, in collaborazione con enti di ricerca e Università, e individuato e documentato più di 80 relitti antichi e moderni, inclusa, appunto, la Corazzata Roma trovata nel 2012.
I partecipanti della Tech week, hanno poi potuto provare un’esperienza unica: un’immersione in compagnia dei veicoli Pluto Palla e Multipluto, per vederli in azione, fotografarli ed essere a loro volta ripresi dalle loro telecamere. Infine, per chiudere in bellezza la settimana degli “aperitivi compressivi”, un incontro dal titolo “Relitti, mosaici di storia” al ristorante “La Vivienda”. Durante la presentazione a cura di Massimo Bertoni, subacqueo appassionato di relitti e Giada Franci, biologa marina di Azionemare, i partecipanti hanno potuto approfondire la conoscenza di due relitti moderni: un Messerschmitt Me 323 Gigant, il più grande aereo della seconda guerra mondiale, individuato da Gay nel 2024 a circa 500 metri di profondità a nord di Bastia, insieme alla ricostruzione delle vicende che hanno portato al suo abbattimento grazie anche alla collaborazione con l’associazione AircraschPO – Airfinders. Insieme ai filmati e le foto del relitto del Me 323, i presenti hanno potuto apprezzare le immagini della Felix Henri, nave francese, requisita nel 1942 dalla Marina Tedesca, armata per la scorta di convogli e affondata il 28 agosto 1943 dal Sommergibile Inglese Hms Sickle.