Sub morto all’Argentario davanti al figlio, ci sono due indagati
Alessandro Artusi, era originario di Prato: la tragedia due giorni prima del suo compleanno davanti al figlio e agli amici
MONTE ARGENTARIO. Ci sono due indagati per la morte del sub di 51 anni morto il 10 maggio a Porto Santo Stefano: sono il titolare del diving che aveva organizzato l’immersione e un aiuto istruttore difesi dagli avvocati Filippo Teglia e Francesca Carnicelli. Il sub, Alessandro Artusi, si era sentito male mentre si trovava a 18 metri di profondità durante un’immersione a cui partecipava anche il figlio di 16 anni. L’uomo, originario e residente a Prato, era stato soccorso dal figlio e dagli altri componenti del gruppo. Avrebbe dovuto essere una giornata spensierata che precedeva il giorno del compleanno di Alessandro Artusi che invece in quelle acque cristalline dell’Argentarola ha trovato la morte.
Durante l’immersione Artusi si era sentito male: il figlio aveva cercato di aiutarlo e gli altri amici del gruppo Sub Prato lo avevano portato in superficie: sul posto era arrivata anche che la motovedetta della guardia costiera che lo aveva accompagnato a Porto Santo Stefano dov’era stato affidato all’ambulanza della Misericordia che lo aveva portato al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto dove poi, poco dopo, è morto. Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna aveva disposto l’autopsia che era stata eseguita alcuni giorni dopo il decesso.
Adesso è stato anche disposto un accertamento sull’attrezzatura che indossava il sub durante l’immersione. La perizia sull’attrezzatura è stata affidata a Gianfranco Simonini operatore tecnico subacqueo in forza alla polizia e grande esperto del settore. Artusi era un grande amante del mare tanto che le offerte raccolte per il suo funerale celebrato nella chiesa di Gesù Divino Lavoratore a San Paolo sono state devolute all’Ospedale delle Tartarughe-Fondazione Cetacea Riccione. Una funzione in cui tutti gli amici si sono raccolti accanto alla famiglia: Artusi aveva anche una figlia più piccola.
Una passione, quella per il mare, condivisa proprio col figlio sedicenne, calciatore nella squadra del Prato nord, che lo aveva accompagnato e che lo ha visto quasi morire davanti ai suoi occhi. Alessandro era una persona solare. Era socio del Sub Prato da circa due anni. Era un chimico, responsabile di produzione alla Gommatex.