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Sì alla guardia medica turistica: sarà a Castiglione e a Follonica

di Maurizio Caldarelli
Un momento dell'incontro
Un momento dell'incontro

Lo hanno annunciato il direttore generale Marco Torre insieme ai due sindaci: «Così territori più sicuri per la stagione estiva»

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GROSSETO. Torna il servizio di guardia medica turistica a Castiglione della Pescaia e Follonica. Ad annunciarlo è stato il direttore generale Asl, Marco Torre, al convegno conclusivo della Settimana della salute al teatro degli Industri, aperto dall’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini

Insieme alla direttrice della zona distretto, Tania Barbi, Torre ha così risposto in tempo reale alle richieste dei sindaci presenti, fra tutti Matteo Buoncristiani (Follonica) e Elena Nappi (Castiglione): «Abbiamo effettuato uno sforzo ulteriore e abbiamo ricevuto l’adesione anche dei medici in pensione. Grazie al lavoro degli uffici e al dialogo con i sindaci è stata fatta un’azione sartoriale e progressiva che ci ha permesso di raggiungere un numero sufficiente ad aprire il servizio in questi due territori. Fondamentale – aggiunge – è stato il rapporto con il territorio al fine di incrociare risorse disponibili ed esigenze che anche il settore turistico ricettivo ci presenta, visto l’incremento di popolazione sul territorio nei mesi estivi. Le guardie mediche turistiche a Castiglione della Pescaia e Follonica tutelano in realtà anche Grosseto, in termini di minori accessi al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia».

Nappi ringrazia il direttore «per l’impegno nei confronti del nostro Comune, che in estate ha il record di presenze in Toscana con un milione e mezzo di turisti, che non può non permettersi di non avere la guardia medica. Negli ultimi tre anni – ricorda – abbiamo sopperito alla mancanza con un’ottima guardia infermieristica che ha fatto ben mille interventi di cui quattro salvavita, ma per molta parte delle persone non era sufficiente». Il problema, spiega la prima cittadina castiglionese, è stato «la percezione del turista che si accorge che non c’è un medico. Quest’anno sarebbe stato difficile affrontare la stagione senza un servizio così importante, dopo essere stata proiettata su tutte le testate per non avere una guardia medica». Le fa eco Buoncristiani: «Una notizia importante perché noi sindaci siamo le prime persone che i cittadini cercano quando ci sono dei problemi. È una risposta importante che viene dal cambio di passo che c’è stato con il nuovo direttore generale, con il quale ci siamo interfacciati subito il suo insediamento».

Il sindaco della Città del Golfo, nel rimarcare poi la carenza dei medici di famiglia, ha voluto condividere con la platea anche il «progetto Apo, con i cittadini che possono un’assistenza che diversamente non avrebbero. I dottori che fanno parte del progetto vorrebbero stabilizzarlo al momento in cui ci sarà l’organico completo dei medici di base. Un’organizzazione unica, nella quale i professionisti offrono il loro tempo libero». Riguardo alla zona sud della costa grossetana sono in corso le azioni di rafforzamento del personale per far fronte al picco turistico sia negli ospedali che nei servizi di emergenza territoriale.

«Il servizio di guardia medica turistica – ricorda Barbi – sarà attivo dal 14 giugno nel fine settimana e nei mesi di luglio e agosto per dodici ore ogni giorno, a settembre sarà attivo nel fine settimana fino al 14 del mese. Ringraziamo tutti i professionisti e le dottoresse che si sono messi a disposizione per garantire queste prestazioni». E preannuncia: «Stiamo inoltre valutando la possibilità di attivare anche punti di guardia turistica infermieristica».

Nel suo intervento, il direttore generale, oltre a plaudere all’iniziativa del Comune capoluogo (assente giustificato il sindaco Vivarelli Colonna), per aver messo al primo posto la prevenzione, ha sottolineato che «questa provincia è alle prese con problemi e negli ultimi vent’anni abbiamo perso tanti “treni”. Negli ultimi tempi, dopo l’avvento del Covid, non ci siamo resi conto che il mondo stava cambiando; ma non ci siamo concentrati sulle soluzioni ai problemi. Ho trovato un’azienda d’eccellenza e un ospedale che ha alcune eccellenze nazionali, come la cardiologia, ma c’è bisogno di tanti investimenti dal punto di vista gestionale, progettuale, oltre al potenziamento infrastrutturale sul quale stiamo lavorando. Le risorse che abbiamo, poche o tante, vanno concentrate dove effettivamente servono».

Poi annuncia: «A fine giugno prenderà il via un importante programma di revisione dell’azienda, coinvolgendo anche il nostro personale. Accanto a problemi importanti, come quello della denatalità, abbiamo però un potenziale enorme. Insieme agli enti locali dovremo capire quali sono i modelli da adottare per utilizzare al meglio le case di comunità, gli ospedali di comunità, per essere vicini alla popolazione con una bassa densità territoriale». Il tema che spaventa Torre è la mancanza di personale: «Abbiamo avuto un dialogo con l’università di Siena e con il Polo Universitario Grossetano. Vogliamo iniziare a fidelizzare gli studenti già dai banchi di scuola, per far capire cosa c’è all’interno dell’Asl sud est, all’interno dei nostri territori, e cercare di essere sempre più attrattivi. Lavoreremo anche per migliorare la nostra capacità di reclutamento. Lavoreremo insieme ai sindaci per farci dare una mano per l’università. Mancano centinaia di posti e non arriveranno tutti con il concorso. Se oggi con tutti i problemi che abbiamo ci sono standard altissimi – conclude – lo dobbiamo ai nostri professionisti. Il messaggio che mi porto dietro da questi tre mesi è un capitale umano, un patrimonio umano incredibile che non pensavo di trovare; per le competenze, ma soprattutto per disponibilità, affidabilità e attaccamento al lavoro e ai cittadini». 

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