Il Tirreno

Grosseto

L’operazione

Grosseto, in meno di un’ora offre droga, rapina un passante e poi un negozio: arrestato


	Sono intervenuti i carabinieri
Sono intervenuti i carabinieri

Il giovane si trova ora nel carcere di Livorno

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GROSSETO. Meno di 60 minuti il tempo impiegato da un ventenne tunisino per offrire sostanza stupefacente, rapinare un giovane e un negozio in centro a Grosseto, asportando il registratore di cassa. Le indagini dell’Arma hanno ricostruito, passo dopo passo, i movimenti, il modus operandi e la dinamica delle azioni delittuose, incastrando il presunto autore.

L’operazione

I carabinieri del nucleo operativo di Grosseto hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Grosseto su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di un giovane gravato da pregiudizi di polizia, individuato quale presunto autore di due rapine, un tentativo di cessione di sostanza stupefacente e un furto aggravato. Tutte condotte poste in essere dal ragazzo il 5 febbraio scorso a Grosseto. Come ricostruito dai militari, il giovane ha agito con estrema rapidità e sempre con il volto scoperto. Nella prima delle due rapine, concretizzatasi nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Grosseto, l’autore ha inizialmente offerto dello stupefacente ad un suo coetaneo che si trovava in transito in quella zona, e al rifiuto di quest’ultimo ha deciso di rapinarlo puntandogli un coltello; nella seconda ha minacciato - prima con un pugno e successivamente con una bottiglia - il gestore di un esercizio commerciale nei pressi del centro di Grosseto, per poi portar via il registratore di cassa dove all’interno c’era una somma di 1000 euro.

In manette

I militari, dopo aver raccolto alcune testimonianze e aver capito i movimenti del rapinatore, inquadrato anche in alcune immagini di vari impianti di videosorveglianza acquisiti dai carabinieri, hanno ricostruito tutti i suoi movimenti, le azioni commesse e le vie di fuga utilizzate. Il giovane, da considerarsi presunto innocente fino al definitivo accertamento di responsabilità con sentenza irrevocabile, è stato associato al carcere di Livorno.

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