Grosseto, addio allo Zecchini: sulle sue ceneri nasce il superstadio
Gianni Lamioni presenta il suo progetto kolossal: «Spesa sui 35 milioni, prima pietra già nel 2026»
GROSSETO. Il Grifone avrà un nuovo stadio; ma non dovrà spostarsi, perché la Holding Lamioni lo realizzerà demolendo e ricostruendo il vecchio Comunale Zecchini. Nelle prossime ore verranno presentati, dall’ingegner Angelo Lupo all’ufficio urbanistica, la progettazione di massima per l’approvazione dello studio di fattibilità. Si conta di riuscire a partire tra 15-18 mesi.
«L’operazione sarà fatta sotto l’iter amministrativo della legge Stadi – spiega il patron dell’Us Grosseto, Giovanni Lamioni – che prevede un iter accelerato rispetto alle normali pianificazioni urbanistiche: il mio obiettivo sarebbe, entro il primo semestre 2026 di mettere la prima pietra. Il grande vantaggio è che tutte le strutture sono tutte localizzate sullo stadio e questo velocizzerà i lavori, considerando anche che non c’è cambio di destinazione. Abbiamo avuto una serie di interlocuzioni con l’amministrazione comunale, tutte molto positive, e abbiamo trovato una grande disponibilità nel Comune, in particolar modo da parte del deputato Rossi, del vicesindaco Ceccherini e del funzionario Marco De Bianchi, con il quale abbiamo fatto tutte le verifiche urbanistiche del caso».
La Cittadella dello sport sarà dunque una collocazione molto più funzionale per tutti rispetto all’area di via Giordania, alla quale si era pensato inizialmente. «In quell’area – prosegue Lamioni – c’erano problemi di viabilità, non semplici da risolvere: occorreva avere l’ok dell’Anas. E ci sarebbe stata da fare la bonifica per la presenza di una sfasciacarrozze nella zona individuata».
Il progetto non è molto diverso da quello previsto nell’area di via Giordania. Il nuovo stadio sarà all’inglese, con il pubblico molto vicino al campo. «Lo realizzeremo mentre il Grosseto ci gioca – anticipa l’imprenditore – come fa la Fiorentina e come ha fatto l’Atalanta. Nel periodo di realizzazione non vogliamo che il Grosseto vada a giocare fuori. Sarà una realizzazione a moduli: prima tireremo su una curva, poi l’altra. Il progetto prevede un centro medico che dovrebbe venire sotto la gradinata, circa 2.000 metri quadrati, mentre sotto le curve dovrebbero venire gli uffici da una parte e negozi di vicinato dall’altra. Se possibile – aggiunge – avremo piacere di individuare merceologie legate allo sport. Utilizzeremo l’area del “Nilo Palazzoli” per realizzare campi da padel e campi da tennis. Sono previsti spazi per parcheggi a terra e sotterranei dalla parte della gradinata. Ci verranno tre bar e un ristorante, lato ferrovia, con una grande vetrata che si affaccerà sul campo. E questo sarà un ulteriore incentivo a venire allo stadio».
Per il progetto del nuovo stadio, che sarà tutto coperto, l’ingegner Angelo Lupo, si è ispirato al Mapei Stadium di Reggio Emilia. «Mi piacerebbe – sottolinea Lamioni – che anche tutta la parte tecnica rimanesse a Grosseto, e vorrei coinvolgere lo studio Casamonti, che ha realizzato il Viola Park di Bagno a Ripoli. Il nostro stadio – sottolinea – avrà una particolarità: nella gradinata sarà messa una tribuna verticale e avrà gli ultimi due piani a palchetti, a sky box, sul modello del monumentale stadio del Boca Juniors in Argentina».
In città circolano voci in merito a un coinvolgimento nell’operazione da parte del supermercato Esselunga: «Smentisco categoricamente: non è prevista nessun’altra operazione, a parte quella sportiva della Holding». Quanto costerà il nuovo stadio? «Qualcosa meno del progetto di via Giordania, che doveva andare sui 40 milioni, qua siamo nell’ordine dei 32-35. Il credito sportivo finanzierà l’intervento a tassi agevolati. La volontà è che il 50% lo faccia il Grosseto, attraverso della Holding, per il restante 50% stiamo verificando la possibilità di trovare un partner esclusivamente per questa operazione immobiliare. Siamo in contatto con due fondi: uno è londinese, al quale abbiamo già mandato tutta la documentazione, e uno è arabo. Nei giorni scorsi abbiamo lasciato al nostro socio arabo un report sul Grosseto, molto bello, sulla storia, le potenzialità economiche, i progetti sportivi, i numeri che esprime il settore giovanile e il valore che esprime l’Usg, compreso l’aspetto immobiliare. Il socio arabo lo farà vedere a un fratello del re, che è stato il presidente dello Sheffield United ed è interessato a rimanere nel mondo del calcio».
Lamioni, diventato proprietario dell’Usg nel novembre 2022, è contento di questa nuova ubicazione dello stadio: «È un’operazione più bella dell’altra, e questa è una delle migliori zone di Grosseto. A 300 metri lineari di distanza dal centro storico è un’area che non ha problemi di viabilità, come dimostrano i sei anni di serie B».
Lamioni garantisce il massimo e totale impegno per la sua Holding: «È chiaro che la costruzione presuppone, se mai c’era stato bisogno, un maggiore impegno per portare il Grosseto in categorie diverse da quella attuale. Lo stadio e la Cittadella dello sport hanno valenza indipendentemente da dove gioca il Grifone, però è chiaro che una struttura così bella si presta ancora di più a ospitare una squadra che non faccia un campionato dilettanti».
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