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Olio Certified Origins investe su Braccagni

di Massimiliano Frascino

	L’impianto di stoccaggio e confeziona- mento dell’olio Evo al Madonnino di Braccagni
L’impianto di stoccaggio e confeziona- mento dell’olio Evo al Madonnino di Braccagni

Previsti più 900 mq per ampliare sale, uffici e anche spazi relax. Verso il raddoppio dello stoccaggio: «Questa sede è strategica»

03 settembre 2024
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GROSSETO. Certified Origins Italia amplia il proprio impianto di stoccaggio e confezionamento dell’olio Evo al Madonnino di Braccagni, confermando Grosseto come snodo logistico centrale nella strategia aziendale di espansione. Il mercato dell’olio extravergine d’oliva certificato e tracciato, infatti, nonostante le difficoltà della campagna olearia dello scorso anno, ha buone prospettive di crescita. E Certified Origins Italia - costituita nel 2009 da Olma Grosseto (33%), Montalbano Agricola Alimentare Toscana spa di Vinci (33%) e dalla spagnola Candor (34%) - vuole mantenere un ruolo da protagonista a livello internazionale.

La società che ha sede al Madonnino, con i suoi 190 milioni di fatturato nel 2023, può essere tranquillamente considerata una multinazionale tascabile dell’agroalimentare.

L’intervento previsto nell’impianto, adiacente all’ingresso del centro fiere di Fimar, prevede un ampliamento di 900metri quadrati dell’attuale edificio (di 4500 mq), per riorganizzare le funzioni e ampliare la capacità di stoccaggio dell’olio. Ne abbiamo parlato col direttore generale di Certified, Daniele Barbini.

Siete appena stati autorizzato ad ampliare l’impianto di stoccaggio e confezionamento dell’olio al Madonnino. Perché questo investimento?

«L’ampliamento è parte di una strategia più ampia di ottimizzazione delle nostre operazioni, che comprende produzione, packaging e gestione operativa. L’investimento risponde alla necessità di soddisfare la crescente domanda nei mercati in cui operiamo, soprattutto nei contesti in cui tracciabilità e qualità del prodotto sono fattori determinanti. Questa prima approvazione ci permetterà di ampliare uffici, sala mensa, sale riunioni e spazi relax per il nostro team. Abbiamo in progetto anche di raddoppiare la nostra attuale capacità di stoccaggio, implementare tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza e l’impatto ambientale delle attività, riducendolo. Ma serviranno ulteriori passaggi ed approvazioni».

Quante persone lavorano a Madonnino?

«Nel nostro sito lavorano 36 persone, dall’amministrazione alla produzione. Ognuno è essenziale per il successo delle nostre attività quotidiane e per raggiungere il nostro obiettivo comune: portare olio extravergine di qualità, certificato e tracciabile, ai consumatori di tutto il mondo».

L’investimento lascia presupporre che Certified Origins Italia è in salute... Grosseto rimane una piazza strategica nelle strategie aziendali?

«Il gruppo gode di ottima salute ed è in fase di espansione. Il percorso di crescita include obiettivi di consolidamento e apertura di nuovi mercati. Grosseto rimane centrale nella nostra strategia, non solo per la sua rilevanza storica, ma anche per il suo ruolo chiave nelle operazioni logistiche e produttive. Continueremo a investire su quest’area, che rappresenta un pilastro del nostro impegno a promuovere l’eccellenza del Made in Italy nel mondo».

Lo scorso anno avete acquisito Seggiano Food, che ritorni avete avuto?

«L’acquisizione ha rafforzato la nostra posizione nel mercato del Regno Unito, permettendoci di espandere il nostro portafoglio con due nuovi marchi di eccellenza, diversificando ulteriormente la nostra offerta. I risultati sono stati molto positivi, ampliando la presenza in un mercato strategico e consolidando l’offerta di prodotti italiani di alta qualità».

La campagna olearia 2023 è stata difficile: poco prodotto in Europa e Nordafrica, prezzi molto alti. Ne hanno risentito le vendite?

«Il 2023 è stato particolarmente sfidante a causa delle condizioni climatiche avverse che hanno limitato la produzione, con un aumento significativo dei prezzi. Questo ha inevitabilmente influenzato le vendite, che hanno mostrato una certa volatilità nei mercati in cui operiamo, e non solo. Tuttavia, grazie alla nostra capacità di adattamento e alla rete di distribuzione ben consolidata, siamo riusciti a mantenere una posizione stabile e a rispondere in modo efficace alle sfide».

Quante scorte avete in magazzino? I prezzi si sono abbassati in questa fase?

«Gestire le scorte in un contesto di mercato così volatile è diventato particolarmente complesso. Negli ultimi due anni abbiamo assistito a fluttuazioni significative nei prezzi e nella disponibilità del prodotto, e sebbene ci siano segnali di una possibile riduzione dei prezzi, è difficile prevederne con precisione entità e tempi. Nel frattempo, continuiamo a monitorare la situazione per garantire che le nostre operazioni rimangano sostenibili e in linea con le esigenze del mercato».

Qual è la previsione di massima per la campagna olearia 2024 in Italia, Spagna e Grecia?

«Le previsioni sono generalmente positive in tutto il bacino del Mediterraneo. La Spagna dovrebbe tornare ai suoi volumi storici di produzione, seguita da Grecia, Tunisia, Portogallo e Italia. Anche in Toscana ci aspettiamo una buona stagione produttiva, nonostante le preoccupazioni legate alle alte temperature. È cruciale, tuttavia, che le condizioni meteo migliorino nelle prossime settimane per garantire un raccolto abbondante e di alta qualità».© RIPRODUZIONE RISERVATA

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