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Laguna di Orbetello, migliaia di tonnellate di alghe: ecco perché può essere un rischio per l’ambiente

di Ivana Agostini

	La situazione nella laguna di Orbetello
La situazione nella laguna di Orbetello

Il punto della situazione, tra scenari e previsioni, nelle parole del biologo Mauro Lenzi

11 luglio 2024
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ORBETELLO. «La laguna di Orbetello è come una “polveriera” pronta a esplodere». Lo sostiene Mauro Lenzi, biologo del Laboratorio di Ecologia lagunare e Acquacoltura (LEALab) a cui Il Tirreno ha chiesto come sarà l’estate per la laguna di Orbetello.
La stima
«Le previsioni per gli ambienti lagunari hanno sempre un grande margine di incertezza – esordisce il biologo – ancora di più se questi sono ambienti ipertrofici, cioè ambienti con una elevata disponibilità di nutrienti (fertilizzanti, per intenderci) come è il caso della laguna di Orbetello, cosa che li rende imprevedibili». Per il momento, almeno fino a questi giorni che stiamo vivendo, il grande caldo non è ancora iniziato cosa che ha aiutato la salute della laguna. «Bisogna dire però – aggiunge Lenzi – che abbiamo attraversato un periodo meteoclimatico molto favorevole: maggio e giugno sono stati mesi molto miti, con temperature fresche e anche piovosi, soprattutto maggio: 17% di giornate di pioggia su 60 giorni, con episodi anche molto intensi. Una situazione ben diversa dal maggio-giugno del 2022, in cui il caldo arrivò presto e con quello le distrofie, e in seguito, anche le sciamature di moscerini».

Rischi ambientali
Secondo Lenzi l’estate 2024 sarà più corta e questo, pur non escludendoli del tutto, ridurrà i rischi di criticità ambientali importanti. «Vanno, però, tenuti presenti due fattori negativi – spiega Lenzi - La stagione fresca ha consentito un prolungamento del periodo di accrescimento delle macroalghe. Soprattutto nella laguna di levante ci sono, a oggi, migliaia di tonnellate di Valonia aegagropila (chiamata “palla”, dai pescatori locali), un’alga facilmente deperibile con l’innalzamento termico. Molti orbetellani l’hanno vista arrivare lungo la costa del paese in galleggiamento e poi adagiarsi sul fondo per un’estensione di oltre un centinaio di ettari tra Orbetello e la Feniglia. Un altro elemento da tenere sotto controllo che potrebbe innescare la miccia delle crisi anossiche è il carico dei nutrienti presente in laguna che è altissimo. Ho effettuato le analisi nella zona centrale del bacino di ponente – continua il biologo – Ebbene il valore dell’azoto inorganico disciolto nelle acque era di 3,33 mg per litro e quello del fosforo inorganico disciolto di 0,1 mg per litro. Sono valori da scarico di un’attività produttiva. Questa ampia disponibilità di nutrienti sostiene l’enorme crescita delle macroalghe e le conseguenze che ne possono derivare quando le temperature si alzano. Praticamente i nutrienti rappresentano una sorta di combustibile per i batteri anaerobici che sono gli stessi che scatenano le criticità anossiche». Come a dire: la laguna sta bene ma è bene tenere gli occhi aperti e stare in campana.

Monitoraggio
La laguna di Orbetello da anni è sorvegliata speciale soprattutto in estate: la sua salute dipende dai venti e dalle temperature dell’acqua. Negli anni passati si sono via via verificati episodi anossici che hanno portato a piccole morie di pesce, nulla a che vedere con la grande moria del 2015. Ogni estate, però, gli orbetellani stanno col fiato sospeso sperando che non succeda l’irreparabile.

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