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Venator, estesa la cassa integrazione ai lavoratori di Scarlino: le tre novità per i dipendenti

di Massimiliano Frascino

	La Venator di Scarlino
La Venator di Scarlino

Discarica: è più vicina la conferenza dei servizi per la soluzione definitiva

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SCARLINO. E pur si muove…. la situazione in casa Venator. Sembra tutto fermo, ma non lo è. Perché anche se l’impianto continua a rimanere inutilizzato, in questi giorni sottotraccia si stanno verificando alcuni passaggi che comunque erano necessari in vista della futura ripresa produttiva.

Le novità

Sostanzialmente sono tre le novità che interessano i 240 lavoratori dipendenti della multinazionale inglese. La prima riguarda l’estensione del periodo di cassa integrazione straordinaria (Cigs) al 31 gennaio 2025. A metà maggio aziende e sindacati hanno condiviso un monitoraggio della situazione dal quale è emerso che la cassa in scadenza a fine luglio andava prorogata almeno fino a fine 2024. Dai successivi passaggi con l’Arti (Agenzia Regione Toscana per l’Impiego) è stato stabilito di chiedere un prolungamento per altri sei mesi, appunto fino al 31 gennaio del prossimo anno. Dopodiché la domanda di estinzione della Cigs è stata inoltrata al ministero del welfare. Questa decisione, sostanzialmente, è stata conseguente alla valutazione dell’andamento del mercato internazionale del biossido di titanio (TiO2) la cui richiesta, essendo un pigmento base delle vernici industriali, dipende a sua volta dall’andamento del settore industriale che in questa fase risente molto della stagnazione economica.

La spiegazione

D’altra parte, la stessa Venator, al di là del problema delle aree di stoccaggio dei gessi, ha sempre spiegato che l’impianto avrebbe potuto tornare a essere produttivo nel momento in cui ci fosse stata una ripresa della domanda mondiale. A questo proposito, proprio negli ultimi giorni è intervenuta una novità rilevante da parte della Commissione europea di Bruxelles. La quale, a seguito di un’iniziativa dell’associazione di rappresentanza europea dei produttori di biossido di titanio presa un paio di anni fa, ha deciso di avviare una procedura di verifica relativa alle pratiche di dumping commerciale a carico della Cina. I produttori di biossido di titanio del Paese del dragone, infatti, starebbero vendendo alle industrie europee biossido di titanio a prezzi più bassi di quelli praticati sul proprio mercato interno; pratica che configurerebbe un dumping commerciale che danneggia i produttori europei di biossido. Per questo Bruxelles ha deciso di monitorare gli acquisti del pigmento cinese da parte dell’industria manifatturiera dei 27 Stati dell’Unione, alle società di accantonare liquidità equivalente al 40% del valore degli acquisti fatti in Cina. Nel caso in cui fosse verificata una violazione della normativa commerciale, l’Unione europea imporrebbe dazi all’import del biossido di titanio di produzione cinese, e gli industriali europei dovrebbero pagare multe corrispondenti agli accantonamenti sugli acquisti già effettuati.

L’autorizzazione della Regione

Infine, le novità relative alla procedura in corso in Regione per l’autorizzazione a realizzare la discarica definitiva nei 10 ettari degli ex “bacini fanghi Solmine”, senza la quale è impossibile ipotizzare una ripresa produttiva dell’impianto scarlinese. La pubblicazione del progetto è avvenuta lo scorso 3 maggio e, trascorsi i 30 giorni canonici di pubblicazione per presentare le osservazioni, l’11 giugno la Regione ha trasmesso a Venator tutti i pareri tecnici istituzionali – fra i quali quello dell’Arpat, che sarebbe denso di prescrizioni – con una richiesta di alcune integrazioni alla documentazione. Che l’azienda ha tempo per trasmettere fino all’11 luglio, cosa che con ogni probabilità farà entro fine mese. Se tutto andrà per il meglio, cioè a dire senza ulteriori richieste d’integrazioni, è ragionevole pensare che la Regione Toscana possa convocare la conferenza dei servizi finale già entro agosto per concludere i lavori a settembre. Momento a partire dal quale Venator potrebbe iniziare ad allestire l’area, ed essere pronta per la fine dell’anno in concomitanza con l’auspicata ripresa della domanda mondiale di biossido di titanio.

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