La misura
Follonica, la mareggiata si mangia la spiaggia. I balneari: «Le barriere non bastano»
L’appello dal Consorzio dopo il maltempo che ha colpito anche il golfo
FOLLONICA. Gazebo spazzati via dalla mareggiata, un parco acquatico costretto a riva, file di ombrelloni perse nel pieno della stagione. È il bilancio dell’ondata di maltempo, soprattutto vento forte e onde alte, che si è abbattuto nel golfo di Follonica nei giorni scorsi con numerosi stabilimenti e attività balneari costrette agli straordinari per cercare di sistemare la spiaggia in tempo record. E a nulla sono valse, dove installate, nemmeno le barriere soffolte: poco infatti hanno potuto contro la furia del mare che ha dimostrato ancora una volta di essere sempre un passo avanti alle opere dell’uomo tanto che da più parti si torna a chiedere anche un ripascimento sostanzioso in aggiunta alle strutture esistenti.
Qui Scarlino
Fra le imprese più colpite c’è il Balugano che nel comune di Scarlino fra la Polveriera e il Puntone ha visto danni al ristorante, allo stabilimento balneare e al parco acquatico anche se l’attività non si è in pratica mai fermata. «Il problema più grande è quello relativo al parco acquatico – spiega Serena Cumoli, direttrice della struttura – dopo la mareggiata era letteralmente sparso per il litorale e abbiamo dovuto riportare a riva le strutture per sistemarle in spiaggia. Non sappiamo quando potremo rimetterlo in acqua, servono infatti i sommozzatori per ripristinare i gonfiabili e non abbiamo una data certa. Siamo riusciti a non chiudere mai il ristorante che seppur con qualche difficoltà è rimasto sempre aperto e operativo mentre pian piano stiamo sistemando il resto delle strutture: un gazebo è stato rimontato quasi subito e uno lo abbiamo ri-allestito ieri. Abbiamo anche dovuto togliere una fila di ombrelloni perché il mare era arrivato molto all’interno, ma anche in questo caso stiamo completando la loro re-installazione. Purtroppo il vento e le mareggiate di ponente creano questi problemi – continua la direttrice – in questa zona non ci sono nemmeno le barriere soffolte che si fermano al confine con Follonica, solitamente viene effettuato il ripascimento a inizio estate, ma con condizioni meteo del genere non ci sono sicurezze. A parte questi episodi la stagione sta proseguendo bene, solo a giugno il meteo non ci ha dato una mano, ma adesso la struttura sta lavorando e la clientela non manca».
Qui Follonica
Poche centinaia di metri più a nord anche gli stabilimenti balneari di Follonica hanno dovuto fare i conti con le mareggiate, fra l’altro con i venti che nei giorni scorsi hanno girato per ben tre volte in poche ore complicando ulteriormente la situazione. «Il ponente ci ha mangiato una decina di metri di spiaggia per una profondità di parecchie decine di centimetri – conferma Emiliano Bianchi dello stabilimento Argentina, assieme all’Hawaii il primo nel territorio comunale di Follonica al confine con Scarlino – abbiamo dovuto togliere una fila intera di ombrelloni che speriamo nei prossimi giorni di poter rimettere quando le correnti dovrebbero riportare un po’ di sabbia. Le barriere soffolte ci sono e generalmente fino a oggi hanno funzionato abbastanza, ma adesso dimostrano qualche criticità. Forse in questa zona sarebbe meglio pensare a continue opere di ripascimento annuale che ricostruiscano la spiaggia a inizio stagione. Quando vennero usati i macchinari per spostare la sabbia al di qua delle barriere, anche se con una spesa importante il litorale era sicuramente più ampio e continuo».
La proposta
L’idea di affiancare il ripascimento in aggiunta alle barriere arriva anche dal Consorzio stabilimenti balneari di Follonica. «La realizzazione delle barriere è stata una opera utile e necessaria – conferma inoltre il vicepresidente Claudio Pierini –, ma di fronte alla presenza di fenomeni meteomarini sempre più estremi è altrettanto importante che contestualmente alle opere di difesa vengano svolti i ripascimenti. L’apporto di nuova sabbia contribuirebbe a mitigare i danni prodotti da questi eventi eccezionali, sia nelle strutture in concessione che nella spiaggia libera».
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