Un midollo per il piccolo Lorenzo, l’appello della mamma: «Per aiutarlo basta un prelievo di sangue»
Grosseto, al bambino di due anni è stata diagnosticata una immunodeficienza congenita. La donna ha lanciato su Facebook il messaggio: si può guarire con il trapianto
GROSSETO. Un midollo per Lorenzo. È il messaggio che da qualche giorno Francesca, dottoressa grossetana, ha lanciato tramite un post su Facebook, per cercare un donatore compatibile con il figlio di due anni, al quale è stata diagnostica da qualche mese una rara immunodeficienza congenita, la malattia granulomatosa cronica, che colpisce una persona su 250.000. Tutto ha avuto inizio nello scorso mese di novembre: «Lorenzo – racconta la mamma – aveva delle febbri ricorrenti, che ci hanno costretto anche a una serie di ricoveri nel reparto pediatria dell’ospedale di Grosseto. L’equipe della dottoressa Susanna Falorni, con grande competenza e professionalità, ha compreso che qualcosa non quadrava e ci ha indirizzati al Meyer di Firenze, nel quale hanno fatto una diagnosi precoce».
L’aver individuato le cause di quegli innalzamenti improvvisi della temperatura può giocare a favore della guarigione del piccolo. «Abbiamo capito la patologia da combattere molto rapidamente – prosegue – e questo può aiutare, visto che Lorenzo attualmente gode di ottima salute. Lo stiamo curando con antibiotici e antimicotici e da diversi mesi non si è più ammalato e può fare una vita pressoché normale».
La mamma spiega che «i globuli bianchi non funzionano bene e il bambino è più vulnerabile, può essere messo a rischio dalle infezioni con batteri e funghi. Il suo fisico li attacca, ma non li caccia. Per questo siamo stati costretti a toglierlo dall’asilo nido, nel quale potrebbe entrare in contatto con coetanei che possono trasmettere infezioni. Non per questo fa una vita isolata: vede alcuni amichetti e nel fine settimana lo porto in montagna a giocare sulla neve o al mare. Mi si allarga il cuore vederlo correre felice e spensierato, come tutti i bambini della sua età. Devo cercare di evitare i luoghi al chiuso o almeno affollati ma, ripeto, il mio piccolino sta bene. Teoricamente il Covid, un virus, non è pericoloso per lui, anche se può portare conseguenze per il fatto che debilita l’organismo». Dalla malattia di Lorenzo si può guarire, ma l’unica strada al momento percorribile è il trapianto di midollo osseo, che solitamente viene fatto per le malattie oncologiche. «Abbiamo inserito la richiesta in una banca dati internazionale – mette in evidenza Francesca – per cui il midollo può arrivare da qualsiasi parte del mondo. In Italia la maggior parte delle donazioni arrivano dalla Germania, dove c’è una cultura diversa rispetto al nostro paese. Ma tra le nazioni con una maggiore sensibilità ci sono anche Israele, Giappone e Cina».
«Il problema è che c’è una possibilità su 100mila di trovare un midollo idoneo, di individuare il gemello di Lorenzo. In questi mesi mi sono messa in contatto con genitori che hanno avuto lo stesso problema. Un babbo mi diceva proprio ieri che suo figlio aspetta un midollo dal 2014, mentre un bambino emiliano, Matteo, di nove anni è stato trapiantato sette anni fa e oggi sta bene, è guarito».
Francesca lancia un appello al mondo intero, per aiutare l’amore della sua vita: «Con un semplice prelievo di sangue si può iniziare ad aiutare Lorenzo, ma anche un altro bimbo o un adulto malato. In Italia la fascia di persone che può iscriversi all’associazione donatori midollo osseo, tra i 18 e i 35 anni, ha paura a fare un prelievo. Da medico vi garantisco che non c’è nessuna controindicazione, per cui contattate l’admo scrivendo a info@admotoscana.it, oppure telefonando o lasciando un messaggio al 3384266318. Non aiuterete soltanto Lorenzo, ma qualsiasi persona che necessita di un midollo».
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