«Il Comune renda pubblico il piano di disboscamento»
PRINCIPINA A MARE. Risposte tempestive ma «generiche e laconiche sui punti essenziali». C’è ancora molta insoddisfazione tra i cittadini su come il Comune sta portando avanti il taglio di una parte...
PRINCIPINA A MARE. Risposte tempestive ma «generiche e laconiche sui punti essenziali». C’è ancora molta insoddisfazione tra i cittadini su come il Comune sta portando avanti il taglio di una parte della pineta di Principina a Mare, che è stata attaccata da un parassita che uccide i pini.
In queste settimane, tra i tanti che hanno inviato lettere aperte con precise domande all’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Monaci, c’è anche l’avvocato Alessandro Provera, assegnista di ricerca in Diritto penale all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dottore di ricerca in Diritto penale.
Provera aveva inviato a Monaci alcune domande circa il futuro della nostra pineta. La risposta è arrivata a stretto giro «ma – dice l’avvocato – lascia molto a desiderare. Constato, peraltro, che anche successive risposte apparse nei giorni seguenti (sulla stampa locale, ndr) hanno il medesimo tenore, tanto da lasciare completamente insoddisfatti».
Provera chiede di conoscere nel dettaglio, cioè integralmente, il piano di disboscamento: aree, numero di piante, tempistica e modalità di ripopolamento. «Pare a tutti evidente che non sia sufficiente operare su ciascun punto generiche rassicurazioni – dice l’avvocato –. Martedì 26 agosto ho ricevuto una più dettagliata risposta da un ufficio del Comune di Grosseto. Benché più dettagliata, la spiegazione risulta ancora insufficiente. Si parla, infatti, di due grossi focolai di piante malate a Principina che dovranno essere completamente eradicati. Non si fa, tuttavia, menzione di dove si trovino questi due focolai e che estensione abbiano. Soprattutto, quel che preme sapere sono le modalità di ripristino delle vegetazione. Sul punto pregherei di essere il più dettagliati possibile, per permettere alla cittadinanza di operare scelte consapevoli a fronte di dati di fatto certi».
Provera chiede all’assessore Monaci di mettere a disposizione degli organi di stampa interessati alla questione di pubblicare queste informazioni «di modo da consentire – spiega l’avvocato – una consapevole lettura da parte della popolazione. Spero che la richiesta, del tutto legittima nonché doverosa, non sia ritenuta “becero qualunquismo”, espressione che riprendo da un virgolettato dell’assessore Monaci».
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