L’inchiesta
Grosseto, allarme maleodoranze: sequestro preventivo degli impianti a biogas
Dopo gli esposti dei cittadini la Procura mette i sigilli: approfondimenti in corso
GROSSETO. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Grosseto ha inviato la sezione di polizia giudiziaria (carabinieri) a San Martino per apporre i sigilli di sequestro preventivo agli impianti a biogas ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale. Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna vuole infatti approfondire la questione dei cattivi odori che ciclicamente si diffondono in città.
Le strutture rientrano tra quelle che a marzo la portoghese Capwatt annunciò di aver già acquistato (tra fine dicembre e inizio gennaio, partecipando all’asta ministeriale del Gestore dei servizi energetici) per una cifra top secret e sulle quali – nel complesso – aveva in programma un investimento di revamping (ammodernamento e passaggio da biogas a biometano) da quasi 20 milioni di euro per creare un circolo virtuoso tra agricoltura e produzione di energie rinnovabili; con una scadenza – Pnrr, di quelle da rispettare – fissata al 30 giugno 2026.