Fiorentina, sarà un esame di maturità: stadio pieno contro i campioni. Le probabili formazioni
Sale l’attesa per la sfida con l’Inter. Palladino predica leggerezza
FIRENZE. Adesso nella testa della Fiorentina c’è solo l’Inter, c’è l’attesa per una sfida da vertigini che sta galvanizzando da giorni tutta la città, c’è la voglia di superare un altro ostacolo, il più difficile, il più complicato. Perché domani a Firenze arriveranno i campioni d’Italia in carica. Per Raffaele Palladino e i suoi ragazzi sarà l’esame di maturità, intanto – archiviata la vittoria sofferta ma pesantissima contro il Pafos che avvicina alla qualificazione agli ottavi di Conference League – si preparano ad affrontarlo con la stessa classifica dei nerazzurri: secondo posto con 28 punti, al pari anche di Atalanta e Lazio, un solo distacco dalla capolista Napoli. Alzi la mano fra i tifosi viola chi, a inizio stagione, anche solo immaginava di vedere la loro squadra lassù, nel gruppo di vertice. E
ppure i numeri parlano chiaro e con questi i viola domani alle 18, in un Franchi tutto esaurito (ma conviene arrivare per tempo), davanti all’ennesima coreografia spettacolare preparata con migliaia di cartoncini dai club della Fiesole traslocati in curva Ferrovia per via dei lavori, si presenteranno e affronteranno Lautaro e compagni. «Ho un gruppo di giocatori fantastici che possono ancora crescere sotto tutti i punti di vista – ha ribadito il tecnico viola al termine della gara di Coppa – Ci tenevamo a fare bene in Conference e a riprendere il cammino dopo la sconfitta in casa dell’Apoel, ora pensiamo alla sfida con l’Inter, bisogna andare ad affrontarla con leggerezza, pensando di vivere una notte magica, sapendo che si può vincere o perdere, quel che conta è dare tutto e giocarcela a viso aperto consapevoli di avere di fronte i campioni in carica».
Palladino predica da sempre cautela e prudenza, anche se non nasconde la soddisfazione per le risposte che stanno dando i suoi giocatori. D’altronde i numeri messi assieme finora parlano chiaro: sette vittorie di fila in campionato (a un passo dal primato storico del club, 8, che risale agli anni ’60), 6 consecutive al Franchi dove la Fiorentina è ancora imbattuta e dove fin qui sono cadute Lazio, Milan e Roma. La squadra viola vanta il quarto miglior attacco della Serie A (27 reti fatte di cui 9 realizzate dal rigenerato Moise Kean) e la terza miglior difesa (10 gol subiti) grazie alle parate dell’ex portiere del Manchester United David de Gea, arrivato a Firenze in estate a zero euro.
Ma anche altri elementi stanno dando il loro apporto e lanciando la squadra dove è lecito sognare, dai giocatori frutto del vivaio come Ranieri e il giovane Comuzzo ai vari Cataldi, Adli, Bove, Gosens, già diventati punti fermi dello scacchiere di Palladino insieme a Beltran e Dodo tra i maggiori protagonisti di questa Fiorentina che al momento ha perso soltanto una volta in campiono, lo scorso 15 settembre, sul campo dell’Atalanta. Da allora è stato un crescendo e tolto il passo falso commesso in Conference a Nicosia i viola hanno cominciato a volare.
La sfida di domani s’annuncia l’esame di maturità a cui nessuno intende mancare: Gudmundsson, ai box da fine ottobre per un serio infortunio muscolare rimediato a Lecce, sta facendo il possibile per mettersi a disposizione anche se la cautela nel suo caso è d’obbligo e il tecnico valuterà a fondo prima di qualsiasi decisione. Neppure Adli e Cataldi, le colonne del centrocampo, sono al top della condizione ma dovrebbero stringere i denti, pronti a dare il loro apporto. Rispetto alla gara di coppa torneranno tanti titolarissimi, da De Gea a Kean, da Ranieri a Gosens.