Il Tirreno

Firenze

Il Franchi diventa un’arena viola Stadio esaurito per la sfida col Milan

di Francesco Gensini
Il Franchi diventa un’arena viola Stadio esaurito per la sfida col Milan

Oltre 32mila gli spettatori per la prima gara senza il dg viola Joe Barone

29 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. La risposta di Firenze è stata generosa e rigenerante. Non c’erano dubbi, non ci sono mai stati dubbi e non solo stavolta, ma nella storia di questo club, però fa sempre un certo effetto. E la Fiorentina dice grazie.

Grazie ai propri tifosi per averle permesso di esporre il cartello “tutto esaurito” (il primo “vero” in stagione per capienza, alla luce della riduzione di spettatori per i lavori di ristrutturazione, anche se non batte i 38mila con la Juventus e nemmeno i 35mila con l’Inter) ai cancelli dello stadio “Franchi” già a due giorni di distanza dalla partita contro il Milan. Esito atteso e inevitabile dopo che lunedì - giorno in cui sono stati messi in vendita i biglietti - erano stati polverizzati i tagliandi per la Curva Fiesole e praticamente l’intera Maratona, con scorte residue per la Tribuna che sono anch’esse terminate nel giro delle 48 ore successive. Sono state “bruciate” anche le scorte delle scorte: quelle per i posti cosiddetti a visibilità ridotta. Perché questa è Firenze e questi sono i tifosi viola. Poco conta se si vede più o meno bene, l’importante è essere lì, ad alzare il volume dei decibel e a testimoniare l’affetto indiscusso alla maglia e al gruppo.

Domani è serata speciale per l’importanza della gara sulla strada che porta in Europa e la squadra di Italiano la conosce benissimo, sapendo che non può fallire l’occasione altrimenti quella stessa strada diventerebbe in salita, forse troppo ripida per continuare a percorrerla con speranze fondate di arrivare in cima. Ma è serata speciale anche e soprattutto perché si tratta della prima partita della Fiorentina dopo la scomparsa del suo direttore generale Barone, in un coinvolgimento al massimo grado di tensione emotiva che si ripropone a sei anni di distanza dalla tragica morte di Davide Astori. E Firenze, oggi come allora, risponde presente per cavalcare l’onda emotiva con il senso di appartenenza che significa rispetto e memoria di chi non c’è più. Motivo in più per la Curva Fiesole per chiamare a raccolta tutto il popolo viola fin dall’arrivo di Biraghi e compagni allo stadio che sarà più o meno un’ora e mezza prima del fischio d’inizio - tra due ali di pubblico schierato - e poi per una coreografia che coinvolgerà anche la Maratona: e come al solito lascerà con il fiato sospeso.

«La passione dei nostri tifosi ha fatto la differenza! Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario “sold out”. Il Franchi sarà un tripudio di emozioni. Forza Viola». Così la società del presidente Commisso ha salutato il tutto esaurito da 32mila spettatori sugli spalti del “Franchi”, quanti ne può contenere al momento considerando la chiusura della Curva Ferrovia. Un ringraziamento che viene dall’anima della Fiorentina e che è diretto all’anima del tifo viola, quello che rappresenta da quasi cent’anni il propellente naturale per alimentare la storia viola per molti versi unica. Anche nel rapporto simbiotico con la propria gente che domani sera scriverà un’altra, significativa pagina per manifestarsi in tutta la sua potenza. Poi, in campo andrà come andrà. Bene, benino, male, a seconda del risultato finale, e certo calcisticamente parlando è la cosa che più conta perché c’è un obiettivo da raggiungere, ma mai potrà sopravanzare le emozioni che proveranno gli oltre trentamila tifosi viola: prima, durante e dopo. Difficile pensare che sarà questione solo di pallone, anche se il pallone - oggetto confessato del desiderio - sarà al centro dell’attenzione per novanta e passa minuti. Ma stavolta c’è molto di più: come ogni volta in cui le emozioni incrociano le loro traiettorie con Firenze, la Fiorentina e il popolo viola. Per questo domani sera sarà bello esserci, stringersi un abbraccio capace di vincere tutto, anche le difficoltà.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni