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Dodò scalpita: «Presto in campo». Il viola in “testa” per il rientro

di Brunella Ciullini
Dodò con il portafortuna viola “in testa”
Dodò con il portafortuna viola “in testa”

Il difensore ha festeggiato 25 anni: «Torno tra un mese e mi tingo i capelli»

18 novembre 2023
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FIRENZE. Ieri ha compiuto 25 anni, un primo brindisi lo ha fatto con i compagni al Viola Park dove sta da tempo portando avanti la tabella di lavoro per recuperare dalla rottura del crociato, poi la festa ovviamente in famiglia. Ma il regalo che vuole farsi (e al contempo farlo anche alla stessa Fiorentina) lo ha annunciato attraverso i canali del club, rimarcando il suo fermo proposito e il suo obiettivo più immediato: «Voglio tornare in gruppo il mese prossimo e appena metterò piede in campo mi colorerò i capelli di viola». Chi parla, per chi non lo avesse ancora capito, è Domilson Cordeiro dos Santos, meglio conosciuto come Dodò, l’esterno brasiliano che per colpa di un grave infortunio al ginocchio destro ha dovuto fermarsi proprio mentre la stagione stava cominciando a entrare nel vivo. Un infortunio subìto lo scorso 27 settembre nel corso della trasferta di Udine vinta alla fine 2-0 dalla Fiorentina che però nella circostanza non gioii più di tanto proprio per lo stop del proprio giocatore uscito dal campo piangendo e portato a braccia dallo staff medico viola. Quell’immagine adesso appare lontana considerando che Dodò sta letteralmente bruciando le tappe. «Sto bene, non vedo l’ora di tornare in campo e ricominciare a giocare», dichiara, ma ha dovuto per forza sottoporsi all’operazione di ricostruzione del legamento crociato anteriore: l’intervento è stato eseguito a Roma ed è perfettamente riuscito come comunicò l’equipe sanitaria, da allora è iniziato per il brasiliano il percorso di riabilitazione. Con pazienza, tenacia, spirito di sacrificio ma sempre con il sorriso sulle labbra, quello stesso sorriso che lo ha sempre accompagnato e sempre lo accompagna, segnale di chi non molla mai e guarda sempre avanti con positività. Dodò è apprezzato dai compagni e dai tifosi anche per questo oltreché per la sua dedizione e le sue qualità che, a 25 anni, possono e devono ancora affinarsi. Certo, i momenti neri non sono mancati come dichiara lui stesso: «Le prime due settimane dopo l’infortunio ero davvero giù di morale. Anche perché un paio di giorni prima di farmi male – rivela – avevo parlato con il commissario tecnico della Nazionale brasiliana, mi aveva detto che stava pensando di convocarmi. Anche per questo motivo l’infortunio è stato un colpo che mi ha “ucciso” pure mentalmente, per fortuna avevo accanto la mia famiglia e grazie a lei tutto mi è passato». L’ex giocatore dello Shakhtar adesso ha solo voglia di guardare avanti e recuperare il tempo perduto. Ovvio che pur scalpitando debba fare le cose con pazienza, passo dopo passo, intanto in questa settimana è riuscito a salire un ulteriore scalino, ha ripreso a correre sui campi del Viola Park. E ciò rappresenta uno step fondamentale verso il ritorno all’attività agonistica. «La riabilitazione procede bene – conferma Dodò –. Da quattro giorni ho iniziato a fare corsa e nelle ultime ore ne ho fatto una più intensa, 50 metri, mi sembrava di volare. Penso proprio di poter il prossimo mese ricominciare ad allenarmi con i compagni. Non riuscire a stare con loro è una cosa che mi manca tantissimo». Il primo giorno in cui metterà piede sul terreno di gioco lo farà con la chioma colorata di viola: «Me la tingerò di nuovo perché quando l’ho fatto la scorsa stagione segnai un gol», dice rievocando la rete che realizzò alla Sampdoria lo scorso campionato il 30 aprile: la partita finì 5-0 per la Fiorentina e anche lui lasciò la propria firma. Una gioia che spera di regalare e regalarsi prima possibile. «Tutti i giorni lavoro sempre di più sia al Viola Park che a casa con un allenatore specifico. Credo che le cose stiano andando bene, il mio fisico sta bene e pure a livello di testa mi sento perfettamente. Spero di tornare presto, fra l’altro non ho mai visto tifosi come quelli della Fiorentina, nemmeno quando ero al Curitiba. Quanto al rapporto col presidente lo chiamo babbo e ci abbracciamo ogni volta che ci vediamo». Al posto del brasiliano in questi mesi ha esordito e ben figurato il baby Kayode (prima di fermarsi pure lui nelle ultime gare per un infortunio alla caviglia: conta di recuperare per il Milan) che ieri gli ha inviato via social un messaggio affettuoso: «Ti aspettiamo fratello». Dodò avrà sicuramente sorriso in attesa di tornare a sprigionare tutta la sua allegria e energia in campo: «In questi giorni parlavo con mister Italiano, ci siamo ribaditi che la squadra non può vincere sempre ma deve sempre giocare come sa».


 

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